Alphons Mucha*1920 |
Signora, tre leopardi bianchi sedevano sotto un
ginepro
Nella frescura del giorno, nutriti a sazietà
Delle, mie braccia e del mio cuore e del mio fegato e
di quanto
Era stato contenuto nel foro rotondo del mio cranio.
E Dio disse
Vivranno queste ossa? vivranno
Queste ossa? E tutto quanto era stato contenuto
Nelle ossa (che già erano aride) disse stridendo:
Per la bontà di questa Signora
E per la sua grazia, e perché
Ella onora la Vergine in meditazione,
Noi risplendiamo con tanta lucentezza. E io che sono
Qui dismembrato offro all'oblìo le mie gesta, e il mio
amore
Alla posterità del deserto e al frutto della zucca.
E' questo che ristora
Le mie viscere le fibre dei miei occhi e le porzioni
indigeste
Che i leopardi rifiutano. La Signora si è ritirata
In una bianca veste, alla contemplazione, in una bianca
veste.
Che la bianchezza dell'ossa espii fino all'oblìo.
In esse non c'è vita. E come io sono dimenticato e vorrei
essere
Dimenticato, così vorrei dimenticare
Consacrato in tal modo, ben saldo nel proposito. E
Dio disse
Profetizza al vento, al vento solo perché
Il vento solo darà ascolto. E le ossa cantarono
stridendo
Col ritornello della cavalletta, dicendo
Signora dei silenzi
Quieta e affranta
Consunta e più integra
Rosa della memoria
Rosa della dimenticanza
Esausta e feconda
Stanca che dai riposo
La Rosa unica
Ora è il giardino
Dove ogni amore finisce
Finito il tormento
Dell'amore insoddisfatto
Il più grande tormento
Dell'amore soddisfatto
Fine dell'infinito
Viaggio verso il nulla
Conclusione di tutto ciò
Che non può essere concluso
Linguaggio senza parola
E parola di nessun linguaggio
Grazia alla Madre
Per il Giardino
Dove tutto l'amore finisce.
Sotto un ginepro le ossa cantarono, disperse e rilucenti
Noi siamo liete d'essere disperse, poco bene facemmo
l'una all'altra,
Nella frescura del giorno sotto un albero, con la
benedizione della sabbia,
Dimenticando noi stesse e l'un l'altra, unite
Nella serenità del deserto. Questa è la terra che voi
Spartirete. E né divisione né unione
Hanno importanza. Questa è la terra. Ecco, abbiamo
la nostra eredità.
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Lady, three white leopards sat under a juniper-tree
In the cool of the day, having fed to satiety
On my legs my heart my liver and that which had
been contained
In the hollow round of my skull. And God said
Shall these bones live? shall these
Bones live? And that which had been contained
In the bones (which were already dry) said chirping:
Because of the goodness of this Lady
And because of her loveliness, and because
She honours the Virgin in meditation,
We shine with brightness. And I who am here
dissembled
Proffer my deeds to oblivion, and my love
To the posterity of the desert and the fruit of the gourd.
It is this which recovers
My guts the strings of my eyes and the indigestible
portions
Which the leopards reject. The Lady is withdrawn
In a white gown, to contemplation, in a white gown.
Let the whiteness of bones atone to forgetfulness.
There is no life in them. As I am forgotten
And would be forgotten, so I would forget
Thus devoted, concentrated in purpose. And God said
Prophesy to the wind, to the wind only for only
The wind will listen. And the bones sang chirping
With the burden of the grasshopper, saying
Lady of silences
Calm and distressed
Torn and most whole
Rose of memory
Rose of forgetfulness
Exhausted and life-giving
Worried reposeful
The single Rose
Is now the Garden
Where all loves end
Terminate torment
Of love unsatisfied
The greater torment
Of love satisfied
End of the endless
Journey to no end
Conclusion of all that
Is inconclusible
Speech without word and
Word of no speech
Grace to the Mother
For the Garden
Where all love ends.
Under a juniper-tree the bones sang, scattered and
shining
We are glad to be scattered, we did little good to each
other,
Under a tree in the cool of the day, with the blessing
of sand,
Forgetting themselves and each other, united
In the quiet of the desert. This is the land which ye
Shall divide by lot. And neither division nor unity
Matters. This is the land. We have our inheritance.
3 commenti:
Magnifique... lo rubo :-)
Toglie il respiro.
Un saluto ad Ardea Lupin, a Veronica Air Conditioned, alla Signora del Blog, ai fugaci passanti e agli amici canini e felini.
Buone Ceneri.
Ah, il mio ladro preferito, vero Rose?
E ora basta con le frittelle!!!
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