Louis Ritman |
la città quando sospesa
e alta sopra il nostro sperdimento
si desta alla frecciata delle luci
all'ora incerta tra vigilia e sonno
che il corpo inciampa nel suo peso
ma si rialza sulla sua fatica
nella pausa del tempo tra la rondine e l'assiolo
tra la vita e la sua sopravvivenza,
Tu che spezzi la servitù e l'orgoglio
- dicono - della sofferenza, vieni
se già non sei dovunque
in veste di randagio,
d'infermo, di bambino tribolato.
Segui il timido, accosta il solitario,
ripeti: la virtù quando non giunge
fino all'amore è cosa vana.
È quell'ora della metà dell'anno
che il senza tetto strascica i suoi cenci
sull'erba pesticciata, cerca asilo,
la lucciola lampeggia, il cane abbaia.
5 commenti:
Un tantino ermetico in alcune belle espressioni, il nostro luzi, e l'assiolo, anche senza la u, è spietatamente pascoliano .. :)
Delicatissimo il quadro, un saluto chiare fresche e dolci Donne
Questo senza tetto conclude la poesia in modo inaspettato.
E sì, buon riciccio.
Grazie donne graziose..fresche e chiare, Juliet ci fa sentire tremendamente bene...vero Rose?
In effetti è un omaggio lusinghiero! Grazie, gentile Juliet! :)
In effetti è un omaggio lusinghiero!
Grazie, gentile Juliet!
:)
Posta un commento