Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 14 gennaio 2009

I gattici di Giovanni Pascoli

MenzelE vi rivedo, o gattici d'argento,
brulli in questa giornata sementina:
e pigra ancor la nebbia mattutina
sfuma dorata intorno ogni sarmento.
Gia vi schiudea le gemme questo vento
che queste foglie gialle ora mulina;
e io che al tempo allor gridai,
Cammina,
ora gocciare il pianto in cuor mi sento.
Ora, le nevi inerti sopra i monti,
e le squallide pioggie, e le lunghe ire
del rovaio che a notte urta le porte,
e i brevi dì che paiono tramonti
infiniti, e il vanire e lo sfiorire,
e i crisantemi, il fiore della morte.

martedì 13 gennaio 2009

Abdicazione di Fernando Pessoa

LeightonPrendimi fra le braccia, notte eterna,
e chiamami tuo figlio.
Io sono un re
che volontariamente ha abbandonato
il proprio trono di sogni e di stanchezze.
La spada mia, pesante in braccia stanche,
l’ho confidata a mani più virili e calme;
lo scettro e la corona li ho lasciati
nell’anticamera, rotti in mille pezzi.
La mia cotta di ferro, così inutile,
e gli speroni, dal futile tinnire,
li ho abbandonati sul gelido scalone.
La regalità ho smesso, anima e corpo,
per ritornare a notte antica e calma,
come il paesaggio, quando il giorno muore.

lunedì 12 gennaio 2009

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari di Martin Niemöller

MillaisPrima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Berlino 1932

domenica 11 gennaio 2009

Voce lontana di Anna Andreevna Achmatova

Oskar Kokoschka*Lotte Franzos*1909
Come una voce lontana presto ascolto,
Ma intorno non c'è nulla, nessuno.
In questa nera buona terra
Voi deporrete il suo corpo.
Né il granito né il salice piangente
Faranno ombra al cenere leggero,
Solo i venti marini dal golfo
Per piangerlo accorreranno...

sabato 10 gennaio 2009

L'inverno si prolunga di Eugenio Montale

Madame Erraruriz/J.S.SargentL'inverno si prolunga, il sole adopera
il contagocce. Non è strano che noi
padroni e forse inventori dell'universo
per comprenderne un'acca dobbiamo affidarci
ai ciarlatani e aruspici che funghiscono ovunque?
Pare evidente che i Numi
comincino a essere stanchi de presunti
loro figli o pupilli.
Anche più chiaro che Dei o semidei
si siano a loro volta licenziati
dai loro padroni, se mai n'ebbero.
Ma...
(da Altri versi)

venerdì 9 gennaio 2009

L'incontro di Anna A. Achmatova

Erna/Kirchner
***
Al collo un filo di esili grani,
celo le mani nel largo manicotto,
gli occhi guardano distratti
e non piangeranno mai più.
Sembra il volto più pallido
per la seta che tende al lilla,
arriva quasi alle sopracciglia
la mia frangetta non ondulata.
E non somiglia ad un volo
questa lenta andatura, quasi avessi
sotto i piedi una zattera
e non i quadretti del parquet.
La bocca bianca è socchiusa,
ineguale il respiro affannato,
e sul mio petto tremano i fiori
dell'incontro che non c'è stato.
(1913/Piantaggine)

giovedì 8 gennaio 2009

Aria di gennaio di Roberto Sanesi

Cadell Anche la neve contribuisce all'idea
che ci si debba decidere.
Ma appena entrati nell'aria di gennaio,
che è come sempre forzare una porta
o sospingere un vetro con delicatezza,
non è più imbarazzante enumerare i sintomi
di quelle forme bianche rigorosamente
irregolari, contingenti, malgrado
la straordinaria chiarezza della luce, sul fondo,
che ci vediamo costretti a interpretare.
In questo senso la neve ci identifica: segno
Del movimento, incessante, compiuto
cominciamento.