D’armi mortali risuonano a sera
i boschi autunnali, i laghi azzurri,
le dorate pianure ove più fosco
rotola il sole: la notte avvolge
morenti guerrieri ed il lamento selvaggio
delle bocche spezzate.
Quieta nel folto dei salici s’aduna
una nuvola rossa: un dio adirato l'abita
Sparso nel fresco lunare il sangue,
tutte le strade riverse in nera putredine.
Sotto i notturni rami dorati dalle stelle ondeggia
l’ombra della sorella per il bosco silente,
saluta gli spiriti eroi, le teste di sangue;
e piano fra canne cupi risuonano i flauti d’autunno.
O più superbo lutto! I tuoi altari di bronzo.
Una rovente fiamma di spirito nutre oggi un dolore possente.
I nipoti non nati.
il dipinto e' Amazzone di Monet
mercoledì 31 gennaio 2007
martedì 30 gennaio 2007
Eros ha scosso la mia mente di Saffo
Eros ha scosso la mia mente
Eros ha scosso la mia mente
come il vento che giù dal monte batte sulle querce.
Dolce madre, non posso più tessere la tela
domata nel cuore dall'amore di un giovane:
colpa della soave Afrodite.
Sei giunta, ti bramavo,
hai dato ristoro alla mia anima bruciante di desiderio. (Saffo)
dipinto di Van Dongen (Principessa di Babilonia)
Eros ha scosso la mia mente
come il vento che giù dal monte batte sulle querce.
Dolce madre, non posso più tessere la tela
domata nel cuore dall'amore di un giovane:
colpa della soave Afrodite.
Sei giunta, ti bramavo,
hai dato ristoro alla mia anima bruciante di desiderio. (Saffo)
dipinto di Van Dongen (Principessa di Babilonia)
lunedì 29 gennaio 2007
Il Passato di Emily Dickinson
domenica 28 gennaio 2007
Un aviatore irlandese prevede la sua morte di W.B.Yeats
William Butler Yeats
Sento che troverò il mio fato
In un luogo tra le nuvole lassù;
Coloro ch'io combatto io non odio,
Coloro ch'io difendo io non amo;
Il mio paese è Kiltartan Cross,
Etnici compaesani i suoi pezzenti,
Non può alea nessuna menomarli
O renderli più lieti che in passato.
Non legge né dovere m'imposero la guerra,
Non uomini politici, né folle plaudenti,
Un impulso gioioso e solitario
Trasse a questo tumulto fra le nubi;
Ho soppesato tutto, valutato ogni cosa,
Gli anni avvenire parvero uno spreco di fiato, Spreco di fiato gli anni del passato,
In bilico con questa vita, questa morte.
dipinto:(Icarus di Draper)
Sento che troverò il mio fato
In un luogo tra le nuvole lassù;
Coloro ch'io combatto io non odio,
Coloro ch'io difendo io non amo;
Il mio paese è Kiltartan Cross,
Etnici compaesani i suoi pezzenti,
Non può alea nessuna menomarli
O renderli più lieti che in passato.
Non legge né dovere m'imposero la guerra,
Non uomini politici, né folle plaudenti,
Un impulso gioioso e solitario
Trasse a questo tumulto fra le nubi;
Ho soppesato tutto, valutato ogni cosa,
Gli anni avvenire parvero uno spreco di fiato, Spreco di fiato gli anni del passato,
In bilico con questa vita, questa morte.
dipinto:(Icarus di Draper)
sabato 27 gennaio 2007
Se questo e' un uomo di Primo Levi
* SE QUESTO E' UN UOMOVoi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case;
Voi che trovate tornando la sera Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce la pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì e per un no
Considerate se questa è una donna,
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno:
Meditate che questo è stato:
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole:
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli:
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri cari torcano il viso da voi.
Primo Levi
Primo Levi
nel giorno della memoria 2007, per non dimenticare mai.
* Renato Guttuso (Girasoli) con un grazie alla Fondazione Guttuso
venerdì 26 gennaio 2007
Fanciullo di Anacreonte
Fanciullo sguardo di vergine, io ti bramo.
Ma tu non ascolti: non sai che dell'animo mio tieni tu le briglie.
giovedì 25 gennaio 2007
Il mio amore e' come una rosa rossa di Robert Burns
Salvador Dalì*Rosa meditativa |
il mio amore è come una melodia che è dolcemente e armoniosamente suonata.
Sì bella tu sei, mia leggiadra fanciulla,che pazzamente innamorato io sono;
e sempre io t'amerò, mia cara, finché non s'asciugheran tutti i mari;
finché non s'asciugheranno tutti i mari, mia cara,e non si fonderanno le rocce al sole:
e sempre io t'amerò, mia cara, finché scorrerà la sabbia della vita.
Addio, mio unico amore!
Addio per un poco!
Io ritornerò, mio amore, anche se a dieci mila miglia.
mercoledì 24 gennaio 2007
Benedetto sia 'l giorno di Francesco Petrarca
da Canzoniere LXI
Benedetto sia 'l giorno, e l'mese, e l'anno
e la stagione, e 'l tempo, e l'ora, e 'l punto,
e 'l paese, e l' loco ov'io fui giunto
da' duo begli occhi che legato m'ànno;
e benedetto il primo dolce affanno
ch'i' ebbi ad esser con amor congiunto,
e l'arco e le saette ond'i' fui punto,
e le piaghe che 'nfin al cor mi vanno.
Benedette le voci tante ch'io,
chiamando il nome de mia donna, ò sparte,
e i sospiri, e le lagrime, e 'l desio;
e benedette sian tutte le carte
ov'io fama l'acquisto, e 'l pensier mio,
ch'è sol di lei, si ch'altra non v'à parte. Francesco Petrarca
dipinto di Van Dongen
Benedetto sia 'l giorno, e l'mese, e l'anno
e la stagione, e 'l tempo, e l'ora, e 'l punto,
e 'l paese, e l' loco ov'io fui giunto
da' duo begli occhi che legato m'ànno;
e benedetto il primo dolce affanno
ch'i' ebbi ad esser con amor congiunto,
e l'arco e le saette ond'i' fui punto,
e le piaghe che 'nfin al cor mi vanno.
Benedette le voci tante ch'io,
chiamando il nome de mia donna, ò sparte,
e i sospiri, e le lagrime, e 'l desio;
e benedette sian tutte le carte
ov'io fama l'acquisto, e 'l pensier mio,
ch'è sol di lei, si ch'altra non v'à parte.
dipinto di Van Dongen
martedì 23 gennaio 2007
Sonetto 116 di William Shakespeare
Gustav KlimtNon sia mai ch'io ponga impedimenti
All'unione di due anime fedeli; Amore non è amore
Se muta quando scopre un mutamento
O tende a svanire quando l'altro s'allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
Che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
È la stella che guida di ogni barca,
Il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra
E gote dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
Ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è un errore e mi sarà provato,
Io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.
All'unione di due anime fedeli; Amore non è amore
Se muta quando scopre un mutamento
O tende a svanire quando l'altro s'allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
Che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
È la stella che guida di ogni barca,
Il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra
E gote dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
Ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è un errore e mi sarà provato,
Io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.
lunedì 22 gennaio 2007
Parlare senza avere niente da dire di Paul Eluard
domenica 21 gennaio 2007
Ma la cosa migliore non furono quei baci di Hermann Hesse
Harrison Fisher |
La cosa migliore era la forza che quell'amore mi dava, la forza lieta di vivere e di lottare per lei, di camminare sull'acqua e sul fuoco.
Potersi buttare, per un istante, poter sacrificare degli anni per il sorriso di una donna: questa sì che è felicità, e io non l'ho perduta.
sabato 20 gennaio 2007
Non posso esistere senza di te di John Keats
William Holman Hunt |
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:
la mia vita sembra che si arresti lì,
non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione come di dissolvermi:
sarei estremamente triste senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.
Mi hai rapito via l'anima con un potere cui non posso resistere;
eppure potei resistere finché non ti vidi;
e anche dopo averti veduta mi sforzai spesso di ragionare
contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.
venerdì 19 gennaio 2007
Sonetto n.57 (Essendo tuo schiavo) di William Shakespeare
Sonetto n° 57 Essendo tuo schiavo, che altro posso fare...?
Essendo tuo schiavo, che altro posso farese non attendere per ore ai desideri tuoi?
Non ha per me valore il tempo, né incarichi ho da assolvere, finché tu non mi comandi.
Né oso sgridare gli interminabili istanti mentre, mio sovrano, guardo l'ora in tua attesa;
né penso all'amarezza del tuo distacco, quando tu al tuo servo hai detto addio.
E neppure oso chiedere ai miei pensieri gelosi dove tu sia o cosa tu stai facendo:
ma, come schiavo rattristato, non penso ad altro se non quanto felici fai coloro con cui ti trovi. L'amore è tale sciocco che, dei tuoi capricci,qualsiasi cosa tu faccia, egli non pensa male. W. Shakespeare
dipinto di Wyspianski
Essendo tuo schiavo, che altro posso farese non attendere per ore ai desideri tuoi?
Non ha per me valore il tempo, né incarichi ho da assolvere, finché tu non mi comandi.
Né oso sgridare gli interminabili istanti mentre, mio sovrano, guardo l'ora in tua attesa;
né penso all'amarezza del tuo distacco, quando tu al tuo servo hai detto addio.
E neppure oso chiedere ai miei pensieri gelosi dove tu sia o cosa tu stai facendo:
ma, come schiavo rattristato, non penso ad altro se non quanto felici fai coloro con cui ti trovi. L'amore è tale sciocco che, dei tuoi capricci,qualsiasi cosa tu faccia, egli non pensa male. W. Shakespeare
dipinto di Wyspianski
giovedì 18 gennaio 2007
Ho sceso di Eugenio Montale
Ho sceso
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr'occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue.
Eugenio Montale
il dipinto e' di Wyspianki
mercoledì 17 gennaio 2007
Mi piaci silenziosa di Pablo Neruda
mi senti da lontano e la mia voce non ti tocca.
Par quasi che i tuoi occhi siano volati via ed è come se un bacio ti chiudesse la bocca.
Tutte le cose sono colme della mia anima
E tu da loro emergi, colma d'anima mia.
Farfalla di sogno, assomigli alla mia anima ed assomigli alla parola malinconia.
Mi piaci silenziosa, quando sembri distante.
E sembri lamentarti, tubante farfalla.
E mi senti da lontano e la mia voce non ti arriva:lascia che il tuo silenzio sia il mio silenzio stesso.
Lascia che il tuo silenzio sia anche il mio parlarti, lucido come fiamma, semplice come anello.
Tu sei come la notte, taciturna e stellata.
Di stella è il tuo silenzio, così lontano e semplice.
Mi piaci silenziosa perché sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Basta allora un sorriso, una parola basta.
E sono lieto, lieto che questo non sia vero.
Pablo Neruda
Pablo Neruda
il dipinto e' Japanese Woman di Roche
martedì 16 gennaio 2007
Cuore, mio cuore di Archiloco
Poynter*At the window |
torna a galla e a chi ti tratta male tieni testa,
sistemati nei covi dei nemici e non mollare.
Se vinci, in pubblico non gloriarti,
se perdi, in casa a piangere non ti isolare
Se va bene godi, se va male soffri, ma non troppo
Impara infine questa musica della vita
lunedì 15 gennaio 2007
Sabbie mobili di Jacques Prevert
Paul Merwart Demoni e meraviglie
Venti e maree
Lontano di gia' si e' ritirato il mare
E tu Come alga dolcemente accarezzata dal vento
Nella sabbia del tuo letto ti agiti sognando
Demoni e meraviglie Venti e maree
Lontano di gia' si e' ritirato il mare
Ma nei tuoi occhi socchiusi
Due piccole onde son rimaste
Demoni e meraviglie Venti e maree
Due piccole onde per annegarmi.
domenica 14 gennaio 2007
Il giardino di Jacques Prevert
sabato 13 gennaio 2007
Noi saremo di Paul Verlaine
Domenico Beccafumi Noi saremo, a dispetto di stolti e di cattivi che certo guarderanno male la nostra gioia, talvolta, fieri e sempre indulgenti, è vero?
Andremo allegri e lenti sulla strada modesta che la speranza addita, senza badare affatto che qualcuno ci ignori o ci veda, è vero?
Andremo allegri e lenti sulla strada modesta che la speranza addita, senza badare affatto che qualcuno ci ignori o ci veda, è vero?
Nell'amore isolati come in un bosco nero, i nostri cuori insieme, con quieta tenerezza, saranno due usignoli che cantan nella sera.
Quanto al mondo, che sia con noi dolce o irascibile, non ha molta importanza.
Se vuole, esso può bene accarezzarci o prenderci di mira a suo bersaglio.
Uniti dal più forte, dal più caro legame, e inoltre ricoperti di una dura corazza, sorrideremo a tutti senza paura alcuna.
Noi ci preoccuperemo di quello che il destino per noi ha stabilito, cammineremo insieme la mano nella mano, con l'anima infantile di quelli che si amano in modo puro, vero?
venerdì 12 gennaio 2007
Lasciatemi fuggire di Dylan Thomas
Lasciatemi fuggire
Lasciatemi fuggire, essere libero
(Vento per il mio albero, acqua per il mio fiore),
Vivere per me stesso e soffocare dentro di me gli dei o schiacciare sotto il piede le loro teste di vipera.
Nessuno spazio, voi dite, nessuno spazio; ma non mi ci terrete,
anche se è forte la vostra gabbia.
La mia forza minerà la vostra, perforerò la vostra nuvola oscura per vedermelo il sole,
pallido e marcio, una brutta escrescenza.
Il dipinto e' Regina Cordium di Dante Gabriel Rossetti
giovedì 11 gennaio 2007
Ed e' subito sera di Salvatore Quasimodo
mercoledì 10 gennaio 2007
Verra' la morte e avra' i tuoi occhi di Cesare Pavese
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna dal mattino alla sera,
insonne, sorda, come un vecchio rimorso o un vizio assurdo.
I tuoi occhi saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina quando su te sola ti pieghi nello specchio.
O cara speranza, quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio, come vedere nello specchio
riemergere un viso morto, come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Il dipinto e' di Lawrence Alma Tadema
martedì 9 gennaio 2007
Il tuo sorriso di Pablo Neruda
Il tuo sorriso
Toglimi il pane, se vuoi, toglimi l'aria, ma non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa, la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso scoppia nella tua gioia,
la repentina onda d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso sale al cielo cercandomi ed apre per me tutte le porte della vita.
Amor mio, nell'ora più oscura sgrana il tuo sorriso,
e se d'improvviso vedi che il mio sangue macchia le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso sarà per le mie mani come una spada fresca.
Vicino al mare, d'autunno, il tuo riso deve innalzare la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore, voglio il tuo riso come il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa della mia patria sonora.
Riditela della notte, del giorno, della luna,
riditela delle strade contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria, la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai, perché io ne morrei.
Il dipinto e' di Henrietta Rae
lunedì 8 gennaio 2007
Felicita' raggiunta di Eugenio Montale
Felicità raggiunta
Felicità raggiunta, si cammina per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla al piede, teso ghiaccio che s'incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t'ama.
Se giungi sulle anime invase di tristezza e le schiari,
il tuo mattino è dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto di un bambino a cui fugge il pallone tra le case
Il dipinto e' di Vasijly Kandinskj
domenica 7 gennaio 2007
sabato 6 gennaio 2007
Meta' della vita di Friedrich Hölderlin
Anonimo |
E di rose selvatiche pende
La campagna sul lago,
O cigni soavi,
Ed ebbri di baci
Immergete il capo
Nell'acqua sobria e santa.
Ahimè, dove prenderò, quando
Sarà l'inverno, i fiori, e dove
La luce del sole,
E le ombre della terra?
Le mura si ergono
Mute e fredde, nel vento
Stridono le banderuole.
******************
HÄLFTE DES LEBENS
Mit gelben Birnen hänget
Und voll mit wilden Rosen
Das Land in den See,
Ihr holden Schwäne,
Und trunken von Küssen
Tunkt ihr das Haupt
Ins heilignüchterne Wasser.
Weh mir, wo nehm' ich, wenn
Es Winter ist, die Blumen, und wo
Den Sonnenschein,
Und Schatten der Erde?
Die Mauern stehn
Sprachlos und kalt, im Winde
Klirren die Fahnen.
venerdì 5 gennaio 2007
Nevicata di Giosue' Carducci
giovedì 4 gennaio 2007
Voglia del nulla di Charles Baudelaire
Fantin Latour*Immortalità |
Giaciti dunque senza pudore, vecchio cavallo il cui zoccolo incespica a ogni ostacolo.
Rassegnati, cuor mio: dormi il tuo sonno di bruto!
Spirito vinto e stremato!
Per te, vecchio predone, l'amore ha perduto il suo gusto, e l'ha perduto la disputa;
addio, canti di ottoni e sospiri di flauto!
Piaceri, desistete dal tentare un cuore cupo e corrucciato!
L'adorabile Primavera ha perduto il suo profumo.
Il Tempo m'inghiotte minuto per minuto come fa la neve immensa d'un corpo irrigidito io contemplo dall'alto il globo in tutta la sua circonferenza e non vi cerco più l'asilo d'una capanna. Valanga, vuoi tu portarmi via nella tua caduta?
mercoledì 3 gennaio 2007
L' Angelo buono di Rafael Alberti
Burne Jones |
Venne quello che amavo,
quello che invocavo.
Non quello che spazza cieli senza difese,
Non quello che spazza cieli senza difese,
astri senza capanne,
lune senza patria, nevi.
Nevi di quelle cadute da una mano,
Nevi di quelle cadute da una mano,
un nome, un sogno, una fronte.
Non quello che alla sua chioma legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
Non quello che alla sua chioma legò la morte.
Quello che io amavo.
Senza graffiare i venti,
senza foglia ferire né smuovere cristalli.
Quello che alla sua chioma legò il silenzio.
Senza farmi del male,
Quello che alla sua chioma legò il silenzio.
Senza farmi del male,
per scavarmi un argine di dolce luce nel petto e rendermi l'anima navigabile.
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