Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 9 gennaio 2007

Il tuo sorriso di Pablo Neruda


Il tuo sorriso
Toglimi il pane, se vuoi, toglimi l'aria, ma non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa, la lancia che sgrani,
l'acqua che d'improvviso scoppia nella tua gioia,
la repentina onda d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno con gli occhi stanchi,
a volte, d'aver visto la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso sale al cielo cercandomi ed apre per me tutte le porte della vita.
Amor mio, nell'ora più oscura sgrana il tuo sorriso,
e se d'improvviso vedi che il mio sangue macchia le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso sarà per le mie mani come una spada fresca.
Vicino al mare, d'autunno, il tuo riso deve innalzare la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore, voglio il tuo riso come il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa della mia patria sonora.
Riditela della notte, del giorno, della luna,
riditela delle strade contorte dell'isola,
riditela di questo rozzo ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l'aria, la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai, perché io ne morrei.
Il dipinto e' di Henrietta Rae

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