Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 19 gennaio 2007

Sonetto n.57 (Essendo tuo schiavo) di William Shakespeare

Sonetto n° 57 Essendo tuo schiavo, che altro posso fare...?
Essendo tuo schiavo, che altro posso farese non attendere per ore ai desideri tuoi?
Non ha per me valore il tempo, né incarichi ho da assolvere, finché tu non mi comandi.
Né oso sgridare gli interminabili istanti mentre, mio sovrano, guardo l'ora in tua attesa;
né penso all'amarezza del tuo distacco, quando tu al tuo servo hai detto addio.
E neppure oso chiedere ai miei pensieri gelosi dove tu sia o cosa tu stai facendo:
ma, come schiavo rattristato, non penso ad altro se non quanto felici fai coloro con cui ti trovi. L'amore è tale sciocco che, dei tuoi capricci,qualsiasi cosa tu faccia, egli non pensa male. W. Shakespeare
dipinto di Wyspianski

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