Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 11 aprile 2010

Il nome di Pietro Metastasio

Pesne/FloraScrivo in te l'amato nome
di colei, per cui mi moro,
caro al Sol, felice alloro,
come Amor l'impresse in me.
Qual tu serbi ogni tua fronda
serbi Clori a me costanza:
ma non sia la mia speranza
infeconda al par di te.
Or, pianta avventurosa,
or sì potrai fastosa
l'aria ingombrar con le novelle chiome;
or crescerà col tronco il dolce nome.
Te delle chiare linfe
le abitatrici ninfe;
te dell'erte pendici
le ninfe abitatrici e gli altri tutti
agresti numi al rinnovar dell'anno
con lieta danza ad onorar verranno.
Del popolo frondoso
a te sommessi or cederan l'impero
non sol gli elci, gli abeti,
le roveri nodose, i pini audaci,
ma le palme idumee, le querce alpine.
Io d'altra fronda il crine
non cingerò; non canterò che assiso
all'ombra tua: dell'amor mio gli arcani
solo a te fiderò; tu sola i doni,
tu l'ire del mio bene,
tu saprai le mie gioie e le mie pene.
Per te d'amico aprile
sempre s'adorni il ciel;
né all'ombra tua gentile
posi ninfa crudel,
pastore infido.
Fra le tue verdi foglie
augel di nere spoglie
mai non raccolga il vol;
e Filomena sol
vi faccia il nido.

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