Arthur Rackham*Sigfried und Grimhilde |
sedevo solo nella scuola di campagna
dietro la strada fra i campi battuti,
e un turbine di vento sbatteva le foglie contro il vetro,
e bisbigliava nel camino della stufa,
che dallo sportello aperto soffondeva le ombre
con lo spettrale bagliore di un fuoco morente.
Pigramente spostavo la planchette...
d’improvviso il polso mi cedette
e la mano cominciò a muoversi in fretta sulla lavagna,
finché il nome di «Charles Guiteau» fu compitato
e minacciò di concretarsi davanti a me.
Mi alzai e fuggii dalla stanza a testa nuda
nel crepuscolo, atterrito dal mio talento.
Da allora gli spiriti sciamarono -
Chaucer, Cesare, Poe e Marlowe,
Cleopatra e Mrs. Surrat -
dovunque andassi, con messaggi...
Tutte sciocchezze, sentenziò Spoon River.
Ma si dicono sciocchezze ai bambini, nevvero?
Supponete allora che io veda ciò che voi non vedeste mai
e di cui mai udiste parlare e per cui non avete parole,
dovrò ben dire sciocchezze, quando m'interrogate
su ciò che io vedo!
******************
At four o’clock in late October
I sat alone in the country school-house
Back from the road ’mid stricken fields,
And an eddy of wind blew leaves on the pane,
And crooned in the flue of the cannon-stove,
With its open door blurring the shadows
With the spectral glow of a dying fire.
In an idle mood I was running the planchette—
All at once my wrist grew limp,
And my hand moved rapidly over the board,
Till the name of “Charles Guiteau” was spelled,
Who threatened to materialize before me.
I rose and fled from the room bare-headed
Into the dusk, afraid of my gift.
And after that the spirits swarmed -
Chaucer, Cæsar, Poe and Marlowe,
Cleopatra and Mrs. Surrat—
Wherever I went, with messages,—
Mere trifling twaddle, Spoon River agreed.
You talk nonsense to children, don’t you?
And suppose I see what you never saw
And never heard of and have no word for,
I must talk nonsense when you ask me
What it is I see!
e di cui mai udiste parlare e per cui non avete parole,
dovrò ben dire sciocchezze, quando m'interrogate
su ciò che io vedo!
******************
At four o’clock in late October
I sat alone in the country school-house
Back from the road ’mid stricken fields,
And an eddy of wind blew leaves on the pane,
And crooned in the flue of the cannon-stove,
With its open door blurring the shadows
With the spectral glow of a dying fire.
In an idle mood I was running the planchette—
All at once my wrist grew limp,
And my hand moved rapidly over the board,
Till the name of “Charles Guiteau” was spelled,
Who threatened to materialize before me.
I rose and fled from the room bare-headed
Into the dusk, afraid of my gift.
And after that the spirits swarmed -
Chaucer, Cæsar, Poe and Marlowe,
Cleopatra and Mrs. Surrat—
Wherever I went, with messages,—
Mere trifling twaddle, Spoon River agreed.
You talk nonsense to children, don’t you?
And suppose I see what you never saw
And never heard of and have no word for,
I must talk nonsense when you ask me
What it is I see!
4 commenti:
posti sempre cose interessanti, più che altro almeno a me piuttosto sconosciute, mi piace venire qui e allargare i miei orizzonti!
un abbraccio
Una medium, Zilpha... ha anche il nome, da medium!
Le castagne saranno doppiamente buone dopo il lavoro del dentista!
Bello che qui passino tante persone.
Un saluto affettuoso. Buona settimana.
Scusa Ellie, ho eliminato un tuo commento perchè era uguale al primo.
Grazie per quello che dici.
Rose, una volta erano il cibo dei poveri, ora costano come l'oro (le castagne). Farò un investimento per stavolta.
Buon pomeriggio.
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