George Henry Noon*1885 |
Addio tramonti che d’oro parete!
Novembre porta le tristi giornate
E delle nebbie la bigia quïete!
Gli uccelli migran in file serrate
Cercando a volo contrade più liete,
Ma noi restiamo, calcando immutate,
Sul fango vecchio, le vie consuete.
Restiamo e sempre le stesse infinite
Noie e le stesse speranze remote
C’infliggeranno le stesse ferite.
Finchè abbassando le teste canute,
Chinando al suolo le pallide gote,
Qui marcirem come foglie cadute.
3 commenti:
Cos'è, una dedica agli italiani in recessione? Sempre deliziosamente ironico, Olindo. ;)
La signorina e la bovina mi sono piaciute: sembrano pensare la stessa cosa, magari comunicano anche telepaticamente!
E buon martedì, che è già per strada...
Oggi ha piovuto, ma mi vergogno di lamentarmi con quello che è successo in Sardegna, poveretti!!! Li abbraccio.
Posta un commento