Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 16 febbraio 2015

Vendette della luna di Giosuè Carducci

The Fountain, 1907-1908, Charles Sims
Te, certo, te, quando la veglia bruna
lenti adduceva i sogni a la tua culla,
te certo riguardò la bianca luna,
bianca fanciulla.
  A te scese la dea ne la sua stanca
serenitade e con i freddi baci
china al tuo viso - O fanciulletta bianca, -
disse - mi piaci. -
  E al fatal guardo, ove or s'annega e perde
l'anima mia, piovea lene il gentile
tremolar del suo lume entro una verde
notte d'aprile.
  Ti deponea tra i labbri la querela
de l'usignuolo al frondeggiante maggio,
quando la selva odora e argentea vela
nube il suo raggio;
  E del languor niveo fulgente, ond'ella
ride a l'Aurora da le rosee braccia,
ti diffondeva la persona bella,
la bella faccia:
  onde a' cari occhi tuoi, dal cui profondo
tutto lampeggia quel che ama e piace,
nel roseo tempo che sorride il mondo
io chiesi pace:
  pace al tuo riso, ove fiorisce pura
la voluttà che nel mio spirto dorme,
e che promesso m'ha l'alma natura
per mille forme.
  Ahi, ma la tua marmorëa bellezza
mi sugge l'alma, e il senso de la vita
m'annebbia; e pur ne libo una dolcezza
strana, infinita:
  com'uom che va sotto la luna estiva
tra verdi susurranti alberi al piano;
che in fantastica luce arde la riva
presso e lontano,
   Ed ei sente un desio d'ignoti amori
una lenta dolcezza al cuor gravare,
e perdersi vorria tra i muti albori
e dileguare.
RIME NUOVE
Giosuè morì il 16 febbraio del 1907

1 commento:

Rose ha detto...

Sembra più disteso, Giosuè. La luna gli fa bene.

Buon martedì cicciotto.