Carl Heinrich Bloch Roma Osteria 1860 |
non come un foglio o un'asta esclamativa.
Sarebbe un buon paragone quel sonetto
del camminare sul suolo, il 130,
quello che si inclina sul tuo portamento lento
e io volevo una bella precisione:
il più corretto punto esclamativo
in cui la tua testa fosse qui sul suolo
e i piedi toccassero radente quello che era lì in cielo.
Ma parliamo di pagine, non parliamo di corpo
perchè altrimenti parlerei dei tuoi occhi,
e ci metterei altri due versi, e li farei rimare.
Direi: "Soni perfetti i tuoi occhi.
Perchè volano -"
***
La scala di Giacobbe
1 commento:
Due versi finali che volano come gli occhi di lui, o di lei...
Mi è piaciuto che li hai messi a banchettare, Francesca! :)
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