Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 27 marzo 2007

Rubai di Nazim Hikmet

Dalla Noce
E' l'alba.
S'illumina il mondo come l'acqua che lascia cadere sul fondo le sue impurità.
E sei tu, all'improvviso tu, mio amore, nel chiarore infinito di fronte a me.
Giorno d'inverno, senza macchia, trasparente come vetro.
Addentare la polpa candida e sana d'un frutto.
Amarti, mia rosa, somiglia all'aspirare l'aria in un bosco di pini.
Chi sa, forse non ci ameremmo tanto se le nostre anime non si vedessero da lontano non saremmo così vicini, chi sa, se la sorte non ci avesse divisi.
E' così, mio usignolo, tra te e me c'è solo una differenza di grado:
tu hai le ali e non puoi volare io ho le mani e non posso pensare.
Finito, dirà un giorno madre Natura
finito di ridere e di piangere e sarà ancora la vita immensa che non vede non parla non pensa.

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