Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 15 maggio 2010

Per la tua gioia di Robert Louis Stevenson

Low/1889 Per la tua gioia farò gingilli e balocchi,
Di canto d'uccelli il mattino, di luce di stelle la sera.
Farò un palazzo adatto a te e me,
Di giorni verdi nelle foreste e giorni azzurri sul mare.
Io farò la cucina, e tu terrai la tua stanza,
Dove scorre bianco il fiume e s'agita lucente la ginestra,
E laverai i tuoi panni e terrai bianco il corpo
Negli scrosci di pioggia il mattino e nella rugiada la sera,
E questa sarà la nostra musica quando nessun altro sia presso,
Bel canto da cantare, raro canto da udire,
Ch'io solo ricordo, che tu soltanto ammiri,
Dell'ampia strada che corre, e del fuoco a lato della strada.
(Sogno romantico)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non ho che ore
da spendere vaghe nel tempo
che scorre a flusso diretto
nel senso che cerca
nel cuore di Dio
che prego e non so
e discosto i contorni
nel mio condensare le cose
in attimi, brevi respiri
e sovviene ciò che prelusi
ed illusi i miei troppi convinti
e delusi gli altri
e quelle che mai mi decisi.


Anonimo del 1900
frammenti ritrovati
Gujil