Sir John Lavery*Ariadne*1886 |
L'acqua bagnerà i tuoi piedi e ti mormorerà
il suo segreto.
La traccia della pioggia vicina è già sulla sabbia,
le nuvole sono basse sulla linea azzurra
degli alberi come i folti capelli sopra i tuoi occhi.
Conosco bene il ritmo dei tuoi passi:
batte nel mio cuore.
Vieni, vieni al mio lago, se devi riempire la tua brocca.
Se vuoi startene oziosa e sedere indolente,
lasciando che la tua brocca galleggi nell'acqua,
vieni al mio lago.
Il declivio erboso è verdeggiante, i fiori di campo
sono innumerevoli.
I pensieri voleranno via dai tuoi occhi neri
come gli uccelli dal loro nido.
Il velo ti cadrà ai piedi,
vieni, oh vieni al mio lago, se vuoi sedere indolente.
Se vuoi interrompere il tuo gioco e tuffarti
nell'acqua, vieni, vieni al mio lago.
Lascia il tuo mantello azzurro sulla riva.
L'acqua azzurra, nascondendoti, ti coprirà.
Le onde si alzeranno in punta di piedi
per baciarti il collo e mormorare ai tuoi orecchi.
Vieni, oh vieni al mio lago, se vuoi tuffarti
nell'acqua.
Se vuoi essere folle e cercare la morte in acqua,
vieni, vieni al mio lago.
E' freddo e profondo.
E' scuro come un sonno senza sogni.
Nei suoi abissi sono uguali le notti e i giorni,
e i canti sono silenzio.
Vieni, vieni al mio lago, se vuoi darti
in braccio alla morte.
(Poesie d'amore)
3 commenti:
Wow... ci è andata, poi, al suo lago? per riempire la brocca, pertuffarsi, per non far nulla, per morire o per tutte le cose insieme?
Anche stasera zefiro sereno. Oggi un pizzichino appiccicoso.
Sobetto arriva. Buona giornata!
Mò ci vado io al lago, basta che ritrovo il passeretto sulla panchina che mi aspetta...buon inizio di caldo w.e.
Salutami il passeretto! Sono sicura che è lì che ti aspetta!
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