Leon Comerre |
il cielo vago odora,
alle finestre aperte
ai portoni nell'atrio del mare.
D'ilare alba il volto
s'estingue in freddi petali,
di lieve incarnato
peluria d'aria
arrosi il seno pallido e vuoto.
La notte adagia nivei silenzi
banchi di squallido mattino
alla città calda d'amore.
Ma a gote arruffate, flagello di gioia,
t'immergo negli occhi ghiacci
e nella mia carne ti stringo.
La terra sale in vertigine
di nevi celesti,
piazza di vento
agli uomini felici.
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(Poesie 1929-1941)
3 commenti:
Un'Assunta terrena... così pare,
Buonanotte. Meno caldo. Sarà la mezza estate che rimane.
Strizza pure l'occhiolino....
Eh... ;)
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