Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 10 dicembre 2013

Sole e miele di Osip Mandel'štam

Prendi dalle mie palme per tua gioia
un po’ di sole ed anche un po’ di miele,
come voglio l’api di Persèfone.

Nave non ormeggiata non si salpa,
nè s’ode l’ombra avvolta di pelliccia,
nè qui al mondo si vince la paura.

I baci ci rimangono soltanto,
baci così pelosi come l’api,
che muoiono lasciando l’alveare.

E ronzan nelle notti di dicembre:
la loro patria è il bosco del Taigèto,
e cibo, il tempo, l’edera e la menta.

Prendi il mio fiero dono per tua gioia,
l’arido e brutto vezzo d’api morte
che il miele sanno trasmutare in sole.
Trad. Renato Poggioli

2 commenti:

Rose ha detto...

Bzzz bzzz! :)
Un po' di sole, sì, versi che fanno percepire la luce tiepida che scalderà noi e preparerà la stagione anche alle api pelose.

Buon mercoledììì!




Francesca Vicedomini ha detto...

Povero Osip che brutta fine, aveva un bel sognare sole e miele...
Buon soba!