Alfons Mucha |
che le viole mammole, fiorisci
tu, qua e là, veronica, coi pochi
petali lisci.
Su le covette, sotto l’olmo e il pioppo,
vai serpeggiando, e sfoggi la tua veste
povera sì, sbiadita sì, ma, troppo,
vedi, celeste.
Per ogni luogo prodighi, per ogni
tempo, te stessa, e chiami a te leggiera
ogni passante per la via, che sogni
la primavera.
Ti guarda e passa. Tu non sei viola!
Di sempre sei! Non hai virtù che piaccia!
La gente passa, e tutti una parola
gettano: Erbaccia!
Tu non odori, o misera, e non frutti;
né buona mai ti si credé, né bella
mai ti si disse, pur tra i piedi a tutti,
sempre, ederella!
***
ODI
2 commenti:
Certe piantine sono malviste, ingiustamente chiamate erbaccia o infestanti, ma Giovanni le conosceva e le considerava amiche: un grazie alla sua sensibilità, che ha ricordato una piantina come lei.
Giornata calda: forse inizia maggio.
Buo w-e!
Grazie per la Veronica..caldo sì oggi...
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