Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 14 maggio 2009

A una morta di Giovanni Pascoli

Morte della moglie del levita/Henner O tu che sei tra i vivi
solo perché ti penso;
come se odor d’incenso
fosse il pino che fu;
ma con me vivi, vivi
tu pure un po’: tremando
l’attimo io vedo, quando
non ti penserò più!
Resta di me, pensiero!
Ch’io creda, o Dio! Tuoi servi,
Morte, sian vene e nervi;
pensiero, anima, no!
Ch’io resti col pensiero,
che non si estingua mai!
E sempre in me sarai,
in te sempre sarò.
Ma… Oh! l’eterna doglia
del mio pensiero sperso,
quando nell’Universo
cerchi ciò che non v’è!
quando le braccia voglia
per ricondurti al seno!
la bocca! gli occhi! almeno
perch’io pianga su te!

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