Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 31 gennaio 2008

La ragazza d'acciaio di Jacques Prevert

Ragazza d'acciaio non amavo nessuno al mondo
Non amavo nessuno eccetto colui che amavo
Il mio innamorato il mio amante colui che mi attraeva
Ora tutto è cambiato è lui che ha cessato di
amarmi
Il mio innamorato che ha cessato di attirarmi sono io?
Non lo so e poi cosa cambia?
Sono ora stesa sulla paglia umida
dell'amore
Tutta sola con tutti gli altri tutta sola disperata
Ragazza di latta ragazza arrugginita
O amore amore mio morto o vivo
Voglio che tu ricordi del passato
Amore che mi amavi da me ricambiato.
Jaques Prevert

(Dipinto di Felix Ferrera)

mercoledì 30 gennaio 2008

Zeus piove di Alceo

(Winter di Robinson)
Zeus piove. Dal cielo un grande
temporale. Sono gelati i corsi dei fiumi.
...
...
Scaccia via quest'inverno, attizzando il fuoco,
e mescendo senza risparmio vino
dolce; e intorno alle tempie
cingi fasce morbide di lana.

martedì 29 gennaio 2008

Antico, sono ubriacato dalla voce di Eugenio Montale

Antico, sono ubriacato dalla voce
ch'esce dalle tue bocche quando si schiudono
come verdi campane e si ributtano
indietro e si disciolgono.
La casa delle mie estati lontane,
t'era accanto, lo sai,
là nel paese dove il sole cuoce
e annuvolano l'aria le zanzare.
Come allora oggi in tua presenza impietro,
mare, ma non piú degno
mi credo del solenne ammonimento
del tuo respiro. Tu m'hai detto primo
che il piccino fermento
del mio cuore non era che un momento
del tuo; che mi era in fondo
la tua legge rischiosa: esser vasto e diverso
e insieme fisso:e svuotarmi cosí d'ogni lordura
come tu fai che sbatti sulle sponde
tra sugheri alghe asterie
le inutili macerie del tuo abisso.
(Dipinto di Josè Estellas)

lunedì 28 gennaio 2008

Portami con te di Attilio Bertolucci

Tamara De Lempicka
Portami con te nel mattino vivace
le reni rotte l'occhio sveglio appoggiato
al tuo fianco di donna che cammina
come fa l'amore,
sono gli ultimi giorni dell'inverno
a bagnarci le mani e i camini
fumano più del necessario in una
stagione così tiepida,
ma lascia che vadano in malora
economia e sobrietà,
si consumino le scorte
della città e della nazione
se il cielo offuscandosi, e poi
schiarendo per un sole più forte,
ci saremo trovati
là dove vita e morte hanno una sosta,
sfavilla il mezzogiorno, lamiera
che è azzurra ormai
senza residui e sopra
calmi uccelli camminano non volano.

domenica 27 gennaio 2008

Sensazione di Arthur Rimbaud

Schuster Par les soirs bleus d’été, j’irai dans les sentiers,
Picoté par les blés, fouler l’herbe menue :
Rêveur, j’en sentirai la fraîcheur à mes pieds.
Je laisserai le vent baigner ma tête nue.

Je ne parlerai pas, je ne penserai rien,
Mais l’amour infini me montera dans l’âme ;
Et j’irai loin, bien loin, comme un bohémien,
Par la Nature, heureux- comme avec une femme.
***
Nelle sere azzurre d’estate andrò per i sentieri,
pizzicato dal grano, a calpestare l’erba tenera:
come in sogno ne sentirò il fresco nei piedi.
Lascerò che il vento bagni la mia testa nuda.
Non dirò nulla, non penserò a niente:
ma l’amore che non ha fine mi riempirà l’anima,
e andrò lontano, molto lontano, come un vagabondo
attraverso la Natura, felice come quando si sta con una donna.

sabato 26 gennaio 2008

Su questo mare di Emily Dickinson

Friedrich Caspar Wanderer*1818
Su questo mare meraviglioso
Navigando in silenzio,
! Pilota, ohé!
Conosci tu la riva
Dove non urlano i marosi -
Dove la tempesta è oltre?
Nel tranquillo ponente

Molte le vele a riposo -
Le ancore salde -
Laggiù ti conduco -
Terra Ohé!
Eternità!
A riva finalmente!

venerdì 25 gennaio 2008

A di Edgar Allan Poe

Ritman/1915 Non m'importa che la mia terrena sorte
ben poco abbia di terreno in sé -
che anni d'amore così siano cancellati
nell'astio di un momento: -
a me non duole, o cara, che altri infelici,
di me siano più felici,
ma che tu abbia a soffrire per il mio destino,
che è solo quello d'un fuggitivo.

mercoledì 16 gennaio 2008

Solo, fra i mesti miei pensieri di Vittorio Alfieri

Peter Nicolai Arbo
Solo, fra i mesti miei pensieri,
in riva al mar là dove il tosco fiume ha foce,
con Fido il mio destrier pian pian men giva;
e muggìan l'onde irate in suon feroce.
Quell'ermo lido, e il gran fragor
mi empiva il cuor
(cui fiamma inestinguibil cuoce)
d'alta malinconia;
ma grata, e priva di quel suo pianger,
che pur tanto nuoce.
Dolce oblio di mie pene e di me stesso
nella pacata fantasia piovea;
e senza affanno sospirava io spesso:
quella, ch'io sempre bramo,
anco parea cavalcando
venirne a me dappresso...
Nullo error mai felice al par mi fea.
Nell'anniversario della nascita 16 gennaio 1749

lunedì 7 gennaio 2008

Sera di Federico Garcia Lorca

Anonimo giapponese*Inverno
Sera piovosa di un grigio stanco,
così va il mondo.
Gli alberi secchi.
La mia camera deserta.
I vecchi ritratti
e il libro ancora da sfogliare…
La tristezza traspare dai mobili
e dall'anima.
Chi sa
Se la Natura ha per me
un'anima di cristallo.
Soffre la carne del mio cuore
e della mia anima.
Parlando
le mie parole restano nell'aria
come sugheri sull'acqua.
Solo per i tuoi occhi
soffro questo male;
tristezze del passato
e altre che verranno.
Sera piovosa in un grigio stanco,
così va il mondo.

domenica 6 gennaio 2008

Sul tempo di Kahlil Gibran

Adorazione dei Magi di Leyendecker
E un astronomo disse:
Maestro Parlaci del Tempo.
E lui rispose:
Vorreste misurare il tempo, l'incommensurabile e l'immenso.
Vorreste regolare il vostro comportamento e dirigere il corso del
vostro spirito secondo le ore e le stagioni.
Del tempo vorreste fare un fiume per sostate presso la sua riva
e guardarlo fluire.
Ma l'eterno che è in voi sa che la vita è senza tempo
E sa che l'oggi non è che il ricordo di ieri, e il domani il sogno di
oggi.
E ciò che in voi è canto e contemplazione dimora quieto entro i
confini di quel primo attimo in cui le stelle furono disseminate nello
spazio.
Chi di voi non sente che la sua forza d'amore è sconfinata?
E chi non sente che questo autentico amore, benché sconfinato, è
racchiuso nel centro del proprio essere, e non passa da pensiero
d'amore a pensiero d'amore, né da atto d'amore ad atto d'amore?
E non è forse il tempo, così come l'amore, indiviso e immoto?
Ma se col pensiero volete misurare il tempo in stagioni, fate che
ogni stagione racchiuda tutte le altre,
E che il presente abbracci il passato con il ricordo, e il futuro con
l'attesa.
(Nell'anniversario della nascita 6 gennaio 1883)

sabato 5 gennaio 2008

La preghiera di Carlo Porta

La preghiera
Polemica violentissima sull'assurdita d'un mondo superato dalla storia,
e che vuole sopravvivere intatto.
Donna Fabia Fabron de Fabrian
l'eva settada al foeugh sabet passaa
col pader Sigismond ex franzescan,
che intrattant el ghe uasa la bontaa
(intrattanta s'intend, ch'el ris coseva)
de scoltagh sto discors che la faseva.
Ora mai anche mi, don Sigismond,
convegno appien nela di paura
che sia prossima assai la fin del mond,
che vedo cose di una tal natura,
d'una natura tal che non ponn dars
che in un mondo assai prossim a disfars.
Congiur, stupri, rapinn, gent contro gent,
fellonij, uccision de Princip Regg,
violenz, avanij, sovvertiment
de Troni e de moral, beffe e motteg
contro il culto, e perfin contro i natal
del primm Cardin de l'ordine social.
Questi, don Sigismond, se non son segni
del completamente della profezia,
non lascian certament d'esser li indegni
frutti dell'attual filosofia;
frutti di cui, pur troppo, ebbi a ingojar
tutto l'amaro come or vò a narrar.
Contessa Buquoi di Vigèe Le Brun
(nell'anniversario della morte 5 gennaio 1821)

venerdì 4 gennaio 2008

Mattino alla finestra di Thomas Stearn Eliot

Charles Sprague Pearce
Sbattono piatti da colazione nelle cucine del seminterrato,
E lungo i marciapiedi che risuonano di passi
Scorgo anime umide di donne di servizio
Sbucare sconsolate dai cancelli che danno sulla strada.
Ondate brune di nebbia levano contro di me
Volti contorti dal fondo della strada,
Strappano a una passante con la gonna inzaccherata
Un vacuo sorriso che s'alza leggero nell'aria
E lungo il filo dei tetti svanisce.
(Nell'anniversario della morte 4 gennaio 1965)

Rivolta della neve di Paul Eluard

Giacomo Grosso/1895
Che presto soccombe a un solo colpo d'ombra
Appena il tempo di ravvicinare l'oblio dei morti
Di sbiancare la terra.
Ai giardini dei torrenti
Fanciulle di cristallo dalle fresche tempie
Piccole che fioriscono e fioche che sorridono
Per compiacere all'acqua seducono la luce
Dei tramonti di sole delle liquide aurore
E quando i loro baci si faranno invisibili
Esse si addormiranno nella fauce dei leoni.

giovedì 3 gennaio 2008

Si sta bene qui di Anna Andreevna Achmatova

Edwin Austin Abbey*Winter
Si sta bene qui: 
tra scricchiolii e fruscii il freddo avanza ogni giorno.
L'albero cede sotto il candore
abbagliante delle rose di ghiaccio.
Sul bianco manto di neve
solo la traccia degli sci a ricordare
che tanto tempo fa di qui
passammo solo noi due.

mercoledì 2 gennaio 2008

T'amo di Paul Eluard

Andrè Derain
T'amo per tutte le donne che non ho conosciuto
T'amo per tutte le stagioni che non ho vissuto
Per l'odore d'altomare e l'odore del pane fresco
Per la neve che si scioglie per i primi fiori
Per gli animali puri che l'uomo non spaventa
T'amo per parlare
T'amo per tutte le donne che non amo
Sei tu stessa a riflettermi io mi vedo così poco
Senza di te non vedo che un deserto
Tra il passato e il presente
Ci sono state tutte queste morti superate senza far rumore
Non ho potuto rompere il muro del mio specchio
Ho dovuto imparare parola per parola la vita
Come si dimentica
T'amo per la tua saggezza che non è la mia
Per la salute
T'amo contro tutto quello che ci illude
Per questo cuore immortale che io non posseggo
Tu credi di essere il dubbio e non sei che ragione
Tu sei il sole forte che mi inebria
Quando sono sicuro di me.

martedì 1 gennaio 2008

Filastrocca di Capodanno di Gianni Rodari

Filastrocca di Capodanno
Filastrocca di capodanno:
fammi gli auguri per tutto l'anno:
voglio un gennaio col sole d'aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;
voglio un giorno senza sera
voglio un mare senza bufera;
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.

Il primo giorno dell'anno di Pablo Neruda

Lo distinguiamo dagli altri
come
se fosse
un cavallino
diverso da tutti
i cavalli.
Gli adorniamo
la fronte
con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte
lo andiamo a ricevere
come se fosse
un esploratore
che scende da una stella.
La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo bagnerà con frecce
di trasparente pioggia
e poi lo avvolgerà
nell'ombra.
Eppure
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell'anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani
a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo.
(Madison square è di Hassam)

L'anno nuovo di Gianni Rodari

Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.