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Francesco Hayez*Bagnante |
in un silenzio non protetto d’ombra.
Il cielo la chiudeva d’ogni lato,
fermo più che il coperchio d'una tomba.
In quel silenzio il cuore impreparato
tonfò come una pietra quando affonda.
Nel torpor vegetale dell’Estate
tosto la pace delle cose inconscie,
delle terre sommerse e abbandonate,
m’invase come una marea che sale.
Eternità, inutile certezza,
per un momento intorno ame t’ho avuta:
e mi parevi tutta quanta verde.
Ma il vento, a un tratto, scosse un poco l’erbe
e ti perdetti, trasalendo come
la volpe che ode trepestar la muta.
Eternità, inutile certezza,
per un momento intorno ame t’ho avuta:
e mi parevi tutta quanta verde.
Ma il vento, a un tratto, scosse un poco l’erbe
e ti perdetti, trasalendo come
la volpe che ode trepestar la muta.