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Alfons Mucha*Novembre*1899 |
ricevo dai tuoi ultimi tesori,
che questa valle che tu baci e indori
luogo d'eternità parmi che sia;
dove, a chi giunge dopo lunga via,
odo cantar da un angelo tra i fiori:
"Ecco alfine la patria, esuli cuori,
cessate il pianto della nostalgia."
Vedo, qua e là, delinearsi forme
dal non vivere fatte più leggiadre,
che senza suono avanzano e senz'orme,
ciascuna avvolta nel suo proprio nimbo
di moriente sol...Io, come un bimbo,
con immenso desìo cerco mia madre.
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INTIMI VANGELI