Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.
Visualizzazione post con etichetta Follereau. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Follereau. Mostra tutti i post

giovedì 1 gennaio 2009

Anno nuovo... anche per chi soffre di Raoul Follereau

Joseph Christian Leyndecker
Signore, insegnaci a non amare noi stessi,
a non amare soltanto i nostri,
a non amare soltanto quelli che amiamo.
lnsegnaci a pensare agli altri
ed amare in primo luogo quelli che nessuno ama.
Signore, facci la grazia di capire che ad ogni istante,
mentre noi viviamo una vita troppo felice,
protetta da Te,
ci sono milioni di esseri umani,
che sono pure tuoi figli e nostri fratelli,
che muoiono di fame
senza aver meritato di morir di fame,
che muoiono di freddo
senza aver meritato di morire di freddo.
Signore,
abbi pietà di tutti i poveri del mondo.
E non permettere più,
Signore,
che noi viviamo felici da soli.

venerdì 26 dicembre 2008

Sarà di Raoul Follereau

Millais/Tempo di Natale 1887
E' Natale; Gesù è venuto. Ma se batterà alla nostra
porta, sapremo riconoscerlo?
Sarà, come una volta. Un uomo povero.
Certamente un uomo solo.
Sarà senza dubbio un operaio,
forse un disoccupato,
e anche, Se lo sciopero è giusto uno scioperante.
O tenterà di vendere delle polizze d'assicurazione
o degli aspirapolvere...
Sarà forse un rifugiato.
Uno dei quindici milioni di rifugiati
con un passaporto dell'O.N.U.;
uno di coloro che nessuno vuole
e che vagano vagano
in questo deserto ch'è diventato il Mondo;
uno di coloro che devono morire
perché dopo tutto non si sa da che parte arrivino
persone di quella risma...
Se Cristo domani batterà
alla vostra porta. Lo riconoscerete?
Avrà l'aspetto abbattuto. Spossato,
annientato com'è
perché deve portare
tutte le pene della terra...