Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 24 giugno 2014

Il dormente di Carlo Betocchi

Io mi destai con un profondo
ricordo del mio sonno.
Dalla mia veglia guardavo
il mio corpo dormente;
era giorno, era un chiaro
giorno silente.

Carolus Duran*L'Homme endormi*1861
Quando le sere d'estate
esalan profumate
tenebre sul fiume, un uomo
giace sopra la riva
addormentato dal suono
dell'onda viva.

Passano sopra il suo viso
l'ombre del paradiso
lunare, tra i flessuosi
salici e il lieve vento;
celano gridi amorosi
l'erbe d'argento.

Vento e prati fluttuando
muoiono con un blando
fiotto e là, presso il suo corpo,
come a un'isola viva
da un mare languido e smorto
il flutto arriva.

Presso il suo corpo si rompe
quell'ineffabil fonte;
e il suo respiro leggero
di creatura che dorme
scioglie nell'etereo cielo
azzurre forme.

3 commenti:

Rose ha detto...

Un inizio dantesco, sembra... ma poi tutt'altro spirito.

Il giovane dormiente è di una bellezza strepitosa: ma dal vero niente? :S

Buon 25!

Francesca Vicedomini ha detto...

Sì un bel dormiente..lasciamolo dormire che magari sveglio non è granchè...

Rose ha detto...

Già. Magari è un deficiente. :S