Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 29 giugno 2014

Scritto a Ostenda di William Lisle Bowles

Ferdinand Georg Waldmuller
Come è dolce il rintocco delle campane!
Quando allo schiudersi del mattino il vento
Sospira sul senso tremante di un male vago,
Come ora io sento la loro forza trafiggermi.
Ascolta: rintoccano con cadenza calante;
Diffondono la loro musica lontano
Per la marea candida e uniforme.
Mi richiamano molti ricordi e dolci
Di giornate estive, e di quegli anni lieti,
Quando da un'antica torre, nella primavera della vita,
La triste magia delle note che si intrecciano
Per la prima volta destò la mia infanzia attonita alle lacrime.
Le stesse note che ora, con tutti quei giorni trascorsi,
Sembrano suoni di gioia, ascoltati una volta e non più uditi.
***
WRITTEN AT OSTEND

How sweet the tuneful bells responsive peal!
As when at opening morn, the fragrant breeze
Breathes on the trembling sense of wan disease,
So piercing to my heart their force I feel!
And hark! with lessening cadence now they fall!
And now along the white and level tide,
They fling their melancholy music wide;
Bidding me many a tender thought recall
Of summer-days, and those delightful years
When from an ancient tower in life's fair prime,
The mournful magic of their mingling chime
First waked my wondering childhood into tears!
But seeming now, when all those days are o'er,
The sounds of joy once heard, and heard no more.

2 commenti:

Rose ha detto...

Mi ricorda Pascoli questo suono di campane che riporta all'infanzia.

Splendida la luce di quel vaso di fiori.

S', si riciccia: c'est la vie. Va bene, buon lunedì.

Francesca Vicedomini ha detto...

e temporaleggia...15 cm di neve sullo Stelvio..meno male che non ci devo andare!