Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 21 settembre 2014

Cade la sera di Walter Savage Landor

Fog over the river,  Ivan Augustovich Velz, 1916
Dal bosco profondo procede la sera dallo sguardo livido:
Dapprima attraverso le valli calde nascoste
E il pallido sentiero odoroso di ligustro;
Poi tra gli ontani che fiancheggiano il fiume.
Ora la ostacola il vento, che le pecore
Muovono sotto l'ombra del biancospino.
Ma, guarda laggiù! vedi una marea fosca
Salire per la collina. Opprime la macchia già scura,
Avviluppa persino la casa bianca; ne insidia le mura
Finché non affondano e si sgretolano.
Calando, raggiunge la torre del villaggio,
Ricopre la base, si ferma sugli archi,
Strappa l'edera avvinghiata ai merli,
Si confonde in un abbraccio con la pietra,
Continua a gonfiarsi come il mare
In onde lente che affondano indistinte.

PROGRESS OF EVENING
From yonder wool-mark blue-eyed Eve proceed:
First through the deep and warm and secret glens,
Through the pale glimmering privet-scented lane,
And through those alders by the river-side:
Now the soft dust impedes her, which the sheep
Have hollow'd out beneath their hawthorn shade.
But ah! look yonder! see a misty tide
Rise up the hill, lay low the frowning grove,
Enwrap tha gay white mansion, sap its sides
Until they sink and melt away like chalk;
Now it come down against our village-tower,
Covers its base, floats o'er its arches, tears
The clinging ivy from the battlements,
Mingles in broad embrace the obdurate stone,
(All one vast ocean), and goes swelling on
In slow and silent, dim and deepening waves.

2 commenti:

Rose ha detto...

Descrizione adatta al momento dell'anno.

Un bel paesaggio.

Ricciccio del lunedì... ti sento, sei qui!

Francesca Vicedomini ha detto...

Ohlallà....ci sono poeti qui....
Buon autunno a tutte/i.