Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 28 settembre 2013

Vento su Firenze di Alfonso Gatto

Raffaello*1505
Questo vento che spezza al sole l'ombra,
alle nuvole il cielo, la marina
luce dei colli libera sui marmi
freschi del Duomo: e sulle strade aperte
tese all'insegna che straripa il vespro
dorato di settembre, il cimitero
rotondo e pieno nella terra. Autunno,
nell'aria aperta a donna dei colori,
con la tua gioia che disparve il cielo
lasciò fra i rami, e nudo a poco a poco
sulle facciate del tramonto il fuoco
estinse d'ogni vetro.
                        Andrai lontano,
dove in un grido la città sospesa
accoglie l'ombra e le minute voci
delle donne che lasciano ai balconi
un ultimo ricordo del sereno.
Che ci resta dei sogni? Un altro sogno
d'essere soli e incamminati al raro
cielo dei freddi, e l'apparire incontro
alla pietà senz'altra voce un giorno
è la speranza che traluce al fondo
della strada deserta. Cade il vento
sulla stagione del bel tempo, annotta.
*********
Poesie disperse

3 commenti:

Rose ha detto...

Mi piace che Alfonso dedichi versi alle città in cui è vissuto. La dama di Raffaello - che a Firenze visse - e la pecorella credo condividano!

Buon weekie di fine settembre!

Francesca Vicedomini ha detto...

La pioggia tanto attesa è arrivata, ma niente di che, speriamo ammazzi le zanzare...

Rose ha detto...

Zzzzzzz... ma non vicino a Francesca! :)