Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 28 gennaio 2014

La farfalla di Pavel Friedman

Mary Alayne Thomas
L’ultima, proprio l’ultima,
di un giallo così intenso, così
assolutamente giallo,
come una lacrima di sole quando cade
sopra una roccia bianca
così gialla, così gialla!
l’ultima
volava in alto leggera,
aleggiava sicura
per baciare il suo ultimo mondo.
Tra qualche giorno
sarà già la mia settima settimana
di ghetto: i miei mi hanno ritrovato qui
e qui mi chiamano i fiori di ruta
e il bianco candeliere del castagno
nel cortile.
Ma qui non ho visto nessuna farfalla.
Quella dell’altra volta fu l’ultima:
le farfalle non vivono nel ghetto.
***********
Pavel Friedman*Praga 1921–Auschwitz 1944

♥♥♥
The Butterfly 

He was the last. Truly the last.
Such yellowness was bitter and blinding
Like the sun’s tear shattered on stone.
That was his true colour.
And how easily he climbed, and how high,
Certainly, climbing, he wanted
To kiss the last of my world.

I have been here seven weeks,
‘Ghettoized’.
Who loved me have found me,
Daisies call to me,
And the branches also of the white chestnut in the yard.
But I haven’t seen a butterfly here.
That last one was the last one.
There are no butterflies, here, in the ghetto.

1 commento:

Rose ha detto...

"Ghetto" è una parola che si usa dappertutto, credo. Un'altra nostra coccarda, come "mafia".

Mai più ghetti, solo farfalle.

Pioggia serale e freddo che avanza.