Attilio Mussino*Il sogno nel sonno |
Fin dove il cuore mi resse
arditamente mi spinsi.
Ora la mia giornata non è più
che uno sterile avvicendarsi
di rovinose abitudini
e vorrei evadere dal nero cerchio.
Quando all'alba mi riduco,
un estro mi piglia, una smania
di non dormire.
E sogno partenze assurde,
liberazioni impossibili.
Oimè. Tutto il mio chiuso
e cocente rimorso
altro sfogo non ha
fuor che il sonno, se viene.
Invano, invano lotto
per possedere i giorni
che mi travolgono rumorosi.
Io annego nel tempo.
3 commenti:
Un lamento, povero Vincenzo!
Molto particolare il dormiente con i suoi sogni.
E, come sempre, ben azzeccato l'abbinamento! Bravissima, Francesca!
Buon sabato... sperando in un po' di sole.
Vincenzo non ha avuto vita facile, ma essendo poeta ci ha molto regalato...
Qualcuno sa fare il commento di questa poesia perfavore?
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