E il sole era bianco, come biasimato da Dio,
 E sparse foglie giacevano sulla zolla affamata,
 Cadute da un frassino, ed erano grige.
 I tuoi occhi fissi sopra di me erano quali gli occhi che vagano
 Su tediosi enigmi risolti anni addietro;
 parole correvano tra noi su e giù,
 Chiedevano chi, con il nostro amore, avesse perduto di più.
 Il sorriso della tua bocca era la cosa più morta,
 Vivo quel tanto che gli desse la forza di morire;
 E una piega d'amarezza aleggiava su di esso
 Quasi un uccello di sventura in volo...
 Da allora, crude lezioni che amore inganna,
 E strazia d'offese immeritate, hanno foggiato per me
 La tua faccia, e il sole maledetto da Dio, e un albero,
 E un laghetto orlato di foglie grigiastre. 

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