Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 19 marzo 2013

Ritratti di mio padre di Homero Aridjis

Violet Oakley*Henry Howard Houston Woodward
In questa stanza aperta ai quattro
venti,
padre, gioco con i tuoi ritratti.
Vent'anni dopo che te ne sei andato,
non so qual'è il volto più tuo,
se quello dove sei un soldato sopravvissuto
al massacro dei greci a Smirne,
o quello con cui guardi mia madre con occhi innamorati,
cinquant'anni dopo averla conosciuta,
o in quell'istantanea della tua morte
nel tuo negozio pieno di stoffe e cappelli,
con una tazza di tè nero in mano,
e faccia da forestiero, come quando giungesti in paese.
Padre, voglio vederti di nuovo,
ma invece dell'uomo tocco il cartoncino.

4 commenti:

Rose ha detto...

Un giorno magari racconterò quello che ho provato leggendo questa poesia e guardando l'immagine dell'aviatore. Troppo intimo il racconto per ora, ma certe "coincidenze significative" sono impressionanti.

Un saluto affettuoso da un giorno freddo, ma per fortuna non piovoso.

Buon mercolino!

Nidia ha detto...

Meravigliosa, la dedico al mio caro papà che è sempre con me anche adesso che non c'è più.

Francesca Vicedomini ha detto...

Quando ti sentirai, se ti sentirai, sono qui.

Buon mercoledì, e tante belle cose all'inverno...ora stattene lontano per un pò....

Rose ha detto...

Grazie, Francesca.

Collaboro con te per spingere via l'inverno.