Raffaello*1505 |
alle nuvole il cielo, la marina
luce dei colli libera sui marmi
freschi del Duomo: e sulle strade aperte
tese all'insegna che straripa il vespro
dorato di settembre, il cimitero
rotondo e pieno nella terra. Autunno,
nell'aria aperta a donna dei colori,
con la tua gioia che disparve il cielo
lasciò fra i rami, e nudo a poco a poco
sulle facciate del tramonto il fuoco
estinse d'ogni vetro.
Andrai lontano,
dove in un grido la città sospesa
accoglie l'ombra e le minute voci
delle donne che lasciano ai balconi
un ultimo ricordo del sereno.
Che ci resta dei sogni? Un altro sogno
d'essere soli e incamminati al raro
cielo dei freddi, e l'apparire incontro
alla pietà senz'altra voce un giorno
è la speranza che traluce al fondo
della strada deserta. Cade il vento
sulla stagione del bel tempo, annotta.
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Poesie disperse
3 commenti:
Mi piace che Alfonso dedichi versi alle città in cui è vissuto. La dama di Raffaello - che a Firenze visse - e la pecorella credo condividano!
Buon weekie di fine settembre!
La pioggia tanto attesa è arrivata, ma niente di che, speriamo ammazzi le zanzare...
Zzzzzzz... ma non vicino a Francesca! :)
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