Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 14 ottobre 2013

Autobus! (una poesia inedita di Vladimir Majakovskij) di Stefano Benni

Andy Warhol
Poltrona dopo poltrona, fila dietro fila il 14 ottobre
i bolscevichi, uomini d’acciaio e di ferro
entrarono nel palazzo a cinque piani del comune di
Bologna
sedettero scambiandosi un sorriso. Lì decidevano 
senza indugi
sui problemi del giorno. Ecco è ora di incominciare 
ma perchè si ritarda?
Perchè 
il servizio d’ordine si è diradato come una difesa
dove è stato espulso lo stopper?
Perchè gli occhi sono più rossi
del prosciutto gambuccio? Perchè
Imbenič si mostra malsicuro?
Qualcosa è accaduto
ah, no! Come è possibile questo?
Il soffitto s’abbassò su di noi come un corvo
si chinarono le teste, si chinarono
tremando divennero buie
le luci dei lampadari, s’incantò
il trentarè giri di Sarti
Poi Imbenič si alzò
si riprese, ma non riuscì a inghiottire le lacrime
che solcavano le sue guance
e le lacrime lo tradirono brillandogli nei baffi
si confondono i pensieri e il sangue batte alle tempie:
“ieri, alle sei e cinquanta minuti
hanno arrostito il compagno autobus”
La notizia colpì Zangheri allo stadio
come una fucilata, e i consiglieri
che cento volte Tesini
avevano fissato negli occhi
si vergognavano del pianto davanti alle donne.
Il giorno entrerà nella dolente memoria
dei secoli. Lo sgomento strappò un gemito al ferro:
tra i bolscevichi passò il singhiozzo
della cupa oppressione. S’alzò un grido
“abbiamo perduto l’autobus
della rivoluzione”
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La poesia ricorda un episodio tragicomico della Bologna dopo il marzo 1977. Nel corso di incidenti in città un autobus andò a fuoco e il sindacato tranvieri ne portò la carcassa in piazza raccogliendo firme contro “la violenza”. Nessuna firma era stata raccolta, mesi prima, per lo studente Francesco Lorusso, ucciso dai carabinieri.
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PRIMA O POI L'AMORE ARRIVA

3 commenti:

Rose ha detto...

Benni che scrive come Majakovskij? E comunque l'autobus per la rivoluzione l'abbiamo perso davvero. Quando passerà il prossimo, nessuno avrà più la forza di salirvi.

Stasera, un tramonto acquerellato.

Be', buon marte.

Francesca Vicedomini ha detto...

Perso, perso, pensare cosa hanno fatto i giovani in passato. E adesso? Il Grande Fratello li ha proprio storditi! Buon mercore!

Rose ha detto...

Stanchi e rassegnati, e non sempre è colpa loro, ma anche loro si assumano le proprie responsabilità: questo è il minimo.