Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 11 ottobre 2013

Devi vivere in un paese che non è il tuo di Noy Chou

Antonino Gandolfo*Espulsa
Sai cosa significa essere un' estranea?
Sai come ci si sente in una classe dove tutti sono biondi e tu invece hai i capelli neri?
Sai cosa vuol dire quando l'insegnante chiede “Chi non è nato qui, alzi la mano!” e tu sei l'unica a farlo?
E poi, quando l'hai alzata, vedi che gli altri ti guardano e ridono?
Devi vivere in un paese che non è il tuo, per capirlo.
Sai cosa significa quando l'insegnante ti tratta come se anche tu fossi stata lì per tutta la tua vita?
Quando parla così veloce che non riesci a capire niente e gli chiedi per favore di andare più piano?
E quando lo chiedi, gli altri ti dicono “Se non riesci a capire, è meglio per te se provi in una classe più bassa”.
Devi vivere in un paese che non è il tuo, per capirlo.
Sai cosa significa stare dall'altra parte?
Quando indossi gli abiti che portavi nel tuo paese e tu li trovi carini, mentre gli altri pensano che tu sia pazza?
Devi vivere in un paese che non è il tuo, per capirlo.
Cosa significa essere una sfigata.
Cosa vuol dire quando qualcuno ti da' noia, senza che tu gli abbia fatto niente?
Quando gli dici di smetterla e lui risponde che non ti ha fatto niente.
E poi, visto che non la smette, ti alzi e lo dici all'insegnante.
E lui nega.
E l'insegnante domanda al tuo vicino di banco.
E lui risponde “E' vero, non gli stava facendo niente”.
Così ti prendono per bugiarda anche i professori.
Devi vivere in un paese che non è il tuo, per capirlo.
Sai com'è quando provi a parlare e non pronunci bene le parole?
Quando dicono di non capirti.
E ti ridono dietro, ma siccome non capisci, ti metti a ridere con loro.
E allora ti chiedono “Ma sei scema a prenderti per i fondelli da sola?”
Devi vivere in un paese che non è il tuo, per capirlo.
Sai cosa significa camminare per strada e avere gli occhi di tutti puntati addosso, solo che non te ne accorgi?
E quando lo capisci provi a nasconderti, ma non sai dove perché gli altri sono dappertutto?
Devi vivere in un paese che non è il tuo per capirlo.
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Questa poesia è stata scritta nel 1984 da Noy Chou.
A quel tempo, Noy si era trasferita dalla Cambogia a Boston e frequentava il liceo.
Con questi versi ha voluto far capire le sue difficoltà di giovane immigrata, sperando che tutti provassero ad essere più aperti verso gli altri, a prescindere dalla loro razza, cultura, identità e religione.

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A tutti quelli che piangono qualcuno perso per sempre, per guerre e odio e per brutali respingimenti.

3 commenti:

Rose ha detto...

Chissà come trova Boston oggi, Noy Chou, se qualcosa è cambiato.

Grazie per il tuo pensiero.

Di nuovo: buon fine settimana!

Nidia ha detto...

Ci congedi con un bellissimo pensiero-riflessione stasera. Notte

Francesca Vicedomini ha detto...

Grazie, è poco, è niente, ma è dovuto!