Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 19 ottobre 2013

Riva di pena, canale d'oblio di Diego Valeri

Bartolomeo Bezzi*Sulle rive dell'Adige*1885
Ora è la grande ombra d'autunno:
la fredda sera improvvisa calata
da tutto il cielo fumido oscuro
su l'acqua spenta, la pietra malata.

Ora è l'angoscia dei lumi radi,
gialli, sperduti per il nebbione,
l'uno dall'altro staccati, lontani,
chiuso ciascuno nel proprio alone.

Riva di pena, canale d'oblio...
Non una voce dentro il cuor morto.
Solo quegli urli straziati d'addio
dei bastimenti che lasciano il porto.
***************
POESIE 1910-1930

3 commenti:

Rose ha detto...

Chi c'era su quei bastienti? Forse un congiunto o qualcuno caro.

Ho guardato le rive dell'Adige e il bel paesino... cos'è?

Buona serata!

Francesca Vicedomini ha detto...

Questa è proprio Verona, e se non erro il lungadige di fronte al Teatro Romano, quindi quello di Ponte Pietra...buon martedì.

Rose ha detto...

Molto bella, grazie! Non capivo dallo scorcio se fosse un paese o una città!