Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 9 agosto 2014

Stelle cadenti di Vincenzo Cardarelli

Egon Schiele*Woman*1899
Enfatica, teatrale,
incredibile Olinda!
Non eri che una misera fanciulla
dal viso di statua affilato
come luna nova,
dal passo di baccante
riposata e indolente.
Misera davvero e scalza
come una mendicante.
Progenie migratoria
a perdizione votata,
disposta a offrirti qual preda a chi vince,
piena di nostalgie verso i tuoi porti
meridionali,
dove forse di te farai ludibrio.
Pure nessuna donna
seppe più gaio riso
mescere nei suoi baci,
nessun braccio più lieve
si posò sul mio collo.
Ma come stella cade e non dà tempo
di carpire un augurio,
così ti vidi, effimera, sparire
nel tuo nero destino. E mai saprò
se pietà m`ispirasti o forse amore.

2 commenti:

Rose ha detto...

E chissà chi era e come si trovò Olinda nella vita di Vincenzo.

Vedo che la signorina di Schiele ha un gatto in braccio... ;)

Sì, buonanotte e per domani aspettiamo una stella speciale.

Francesca Vicedomini ha detto...

Fu una stella cadente forse...