Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

sabato 25 aprile 2015

Amor, l'alma m'allaccia e Tu mi somigli pallidetta oliva di Torquato Tasso

A Young Lady Writing in a Hymnal. Giacomo Pacchiarotto
Non avendo ardire di parlar con la sua donna nel ballo, prega
Amore che sciolga i legami de la lingua e raddoppi quelli del core.

Amor l’alma m’allaccia
di dolci aspre catene:
non mi doglio io per ciò, ma ben l’accuso
che mi leghi ed affrene
la lingua a ciò ch’io taccia
anzi a madonna timido e confuso
e ‘n mia ragion deluso.
Sciogli, pietoso Amore,
la lingua, e se non vuoi
che mi stringa un sol men de’ lacci tuoi
tanti n’aggiungi in quella vece al core.
*
Rime per Lucrezia Bendidio
***
Vita de la mia vita
tu mi somigli pallidetta oliva
o rosa scolorita; 
né di beltà sei priva, 
ma in ogni aspetto tu mi sei gradita, 
o lusinghiera o schiva; 
e se mi segui o fuggi
soavemente mi consumi e struggi. 
***
Torquato Tasso morì il 29 aprile del 1595

2 commenti:

Rose ha detto...

Forse non sa parlare, ma ha scritto tanto...

Non so che cosa immaginare a proposito di quell'oliva... era verdolina, la Lucrezia Bendidio?

Juliet ha detto...

Un olivetta o una rosa sciupata, qual fanciulla non vorrebbe così pensata?
Nessuna! Ma il torquato ben si strugge e ammalia questa Lucrezia verdolina..
È sempre un piacere ritrovar rime.
Buon riciciotto, ma sì!
:)