Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 14 aprile 2015

Amore di Vladimir Majakovskij

Frederick Childe Hassam
Una ragazza spaventata s’avvolgeva nella palude,
si diffondevano lugubri i motivi delle rane,
sui binari s'agitava qualcuno dai capelli rossi,
e rimbrottando passavano le locomotive coi boccoli.

Su coppie di nubi attraverso il delirio solare,
incalzava la foga di una  mazurca d'aria,
ed ecco io, torrido marciapiede di luglio,
mentre una donna getta baci come cicche!

Abbandonate le città, stupida gente!
Andate nudi a versare al solleone
vini ubriachi negli otri-petti,
pioggia-baci sulle braci-guance.
*
Vladimir è morto il 14 aprile del 1930

3 commenti:

Rose ha detto...

Noto che hai trovato quel "qualcuno dai capelli rossi", Francesca! ;)

Un inno all'amore, incandescente. Grande Vladimir.

riccardo ha detto...

Ciao!
Sai che alcune immagini di questa poesia mi ricordano Esenin?
Majakovskij, in ogni caso, è (per la forza e la fantasia delle sue immagini) uno dei pochi poeti che anche a decenni dalla sua morte, riesce a mantenere una grande freschezza e capacità fisica e visiva.
Il suo verso non è mai scontato e questa poesia è davvero (penso soprattutto alla 1/a strofa) struggente.
Riccardo

Francesca Vicedomini ha detto...

Grazie Rose e Riccardo!