Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 24 aprile 2015

Quasi sonetto d'amore di Anna Luísa Amaral

Carl Heinrich Bloch Roma Osteria 1860
Cammini come una virgola appoggiata alla pagina
non come un foglio o un'asta esclamativa.
Sarebbe un buon paragone quel sonetto
del camminare sul suolo, il 130,
quello che si inclina sul tuo portamento lento
e io volevo una bella precisione:
il più corretto punto esclamativo
in cui la tua testa fosse qui sul suolo

e i piedi toccassero radente quello che era lì in cielo.
Ma parliamo di pagine, non parliamo di corpo
perchè altrimenti parlerei dei tuoi occhi,

e ci metterei altri due versi, e li farei rimare.
Direi: "Soni perfetti i tuoi occhi.
Perchè volano -"
***
La scala di Giacobbe

1 commento:

Rose ha detto...

Due versi finali che volano come gli occhi di lui, o di lei...
Mi è piaciuto che li hai messi a banchettare, Francesca! :)