Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

domenica 26 aprile 2015

Trionfo dell'amore di Vicente Aleixandre

An Interior, 1919, Harold Harvey
Brilla la luna tra il vento d'autunno,
nel cielo risplendendo come pena lungamente sofferta.
Ma non sarà il poeta a rivelare
le ragioni segrete, il segno indecifrabile
di un cielo liquido di ardente fuoco che annegherebbe le
   anime,
se sapessero il loro destino sulla terra.

La luna quasi mano
divide ingiustamente, come bellezza usa,
i suoi doni sul mondo.
Guardo pallidi volti.
Guardo fattezze amate.
Non sarò io a baciare il dolore che nei volti si mostra.
Solo la luna può chiudere, baciando,
quelle palpebre dolci che la vita ha stancate.
Quelle labbra lucenti, labbra di luna pallida,
labbra sorelle per i tristi uomini,
sono un segno d'amore nella vita deserta,
sono il concavo spazio dove l'uomo respira
e vola sulla terra ciecamente girando.
Il segno dell'amore nei volti amati a volte
è solo la bianchezza brillante,
la dischiusa bianchezza di quei denti che ridono.
Allora sì che in alto la luna si fa pallida,
si estinguono le stelle
e c'è un'eco remota, uno splendore a oriente,
vago suono di soli che anelano ad irrompere.
Quale gioia, che giubilo quando il riso rifulge!
Quando un corpo adorato,
eretto nel suo nudo, brilla come la pietra,
Jcome la dura pietra infiammata dai baci.

Guarda la bocca. In alto diurno un lampeggiare
attraversa un bel volto, un cielo dove gli occhi
non sono ombra, ciglia, inganni rumorosi,
ma la brezza di un'aria che percorre il mio corpo
come un'eco di giunchi che cantano levati
contro le acque vive, fatte azzurre dai baci.

Il puro cuore amato, la verità, la vita,
la certezza presente di un amore irraggiante,
la sua luce sui fiumi, il suo nudo stillante,
tutto vive, resiste, sopravvive ed ascende
come brace lucente di desiderio ai cieli.

Ormai è soltanto il nudo. Solo il riso nei denti.
La luce, la sua gemma folgorante: le labbra.
È l'acqua che piedi adorati bacia,
come occulto mistero bacia la notte vinta.

Ah meraviglia lucida di stringer nelle braccia
un odoroso nudo, circondato da boschi!
Ah mondo solitario che sotto i piedi gira,
ciecamente cercando la sua sorte di baci!
Io so chi ama e vive, chi muore e gira e vola.

So che lune si estinguono, nascono, vivon, piangono.
So che due corpi amano, due anime si fondono.
*
Triunfo del amor

Brilla la luna entre el viento de otoño,
en el cielo luciendo como un dolor largamente sufrido.
Pero no será, no, el poeta quien diga
los móviles ocultos, indescifrable signo
de un cielo líquido de ardiente fuego que anegara
las almas,
si las almas supieran su destino en la tierra.

La luna como una mano,
reparte con la injusticia que la belleza usa,
sus dones sobre el mundo.
Miro unos rostros pálidos.
Miro rostros amados.
No seré yo quien bese ese dolor que en cada rostro asoma.
Sólo la luna puede cerrar, besando,
unos párpados dulces fatigados de vida.
Unos labios lucientes, labios de luna pálida,
labios hermanos para los tristes hombres,
son un signo de amor en la vida vacía,
son el cóncavo espacio donde el hombre respira
mientras vuela en la tierra ciegamente girando.

El signo del amor, a veces en los rostros queridos
es sólo la blancura brillante,
la rasgada blancura de unos dientes riendo.
Entonces sí que arriba palidece la luna,
los luceros se extinguen
y hay un eco lejano, resplandor en oriente,
vago clamor de soles por irrumpir pugnando.
¡Qué dicha alegre entonces cuando la risa fulge!
Cuando un cuerpo adorado;
erguido en su desnudo, brilla como la piedra,
como la dura piedra que los besos encienden.

Mirad la boca. Arriba relámpagos diurnos
cruzan un rostro bello, un cielo en que los ojos
no son sombra, pestañas, rumorosos engaños,
sino brisa de un aire que recorre mi cuerpo
como un eco de juncos espigados cantando
contra las aguas vivas, azuladas de besos.

El puro corazón adorado, la verdad de la vida,
la certeza presente de un amor irradiante,
su luz sobre los ríos, su desnudo mojado,
todo vive, pervive, sobrevive y asciende
como un ascua luciente de deseo en los cielos.

Es sólo ya el desnudo. Es la risa en los dientes.
Es la luz o su gema fulgurante: los labios.
Es el agua que besa unos pies adorados,
como un misterio oculto a la noche vencida.

¡Ah maravilla lúcida de estrechar en los brazos
un desnudo fragante, ceñido de los bosques!
¡Ah soledad del mundo bajo los pies girando,
ciegamente buscando su destino de besos!
Yo sé quien ama y vive, quien muere y gira y vuela.
Sé que lunas se extinguen, renacen, viven, lloran.
Sé que dos cuerpos aman, dos almas se confunden.
***
Vicente è nato il 26 aprile 1898

1 commento:

Rose ha detto...

All'inizio dice che non sarà il poeta a rivelare alle anime il loro destino sulla Terra.
Epperò, quanto scrive, poi! XD

E ancora una volta... riciccioooo!