Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 17 aprile 2015

Versi di Alcmane

Sir Lawrence Alma Tadema
Questo dono delle dolci Muse
rivelò al mondo Megalostrata, la bionda,
benedetta tra tutte le ragazze.

Al comando d'Afrodite, Eros si ripete:
rinfocola il mio cuore, dolce ondata.

Afrodite non c'entra. E' quel mariuolo d'Eros.
Si diverte, da monello. Viene giù, in punta
di fiori (non toccarmeli troppo, veh!)

A te la mia preghiera. T'offro
questo serto d' elicriso
e di cìpero squisito.

Basta ! Ah ragazze, gole di miele, voci celestiali,
mi cedono le ossa! Bello, bello farmi Cerìlo,
che plana con le alcioni sull'onda che fiorisce,
cuore chiaro, sacre piume, riverbero di mare.

2 commenti:

Juliet ha detto...

Di una luminosità irresistibile!
E le dita della fanciulla a toccar i piedi del mariuolo?
Le rose, chissà come hanno fatto a crescer Fin lassù.
L'ultimo verso mi ricorda un finale di Whitman, impressioni immediate, un elenco di suggestioni naturali che non vuole interruzione.
Una buonanotte a chi si sofferma su questo splendido blog :)

Rose ha detto...

Un Eros monello di venerdì 17: promesse tradite e scherzi del cuore e dei sensi... si diverte con tutto: con le rose, con i sentimenti ;)

Ah, se cerilo fossi... Alcmane uccellino nell'aria.