Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 11 gennaio 2013

Fantasma di Pablo Neruda

Louise Abbema*Sarah Bernhardt*1875
Come sorgi dal passato, giungendo,
abbacinata, pallida studentessa,
alla cui voce ancora chiedono consolazione
i mesi lunghi e immobili.
I suoi occhi lottavano come rematori
nell'infinito morto
con speranza di sogno e materia
di esseri che escono dal mare.
Dalla lontananza dove
l'odore della terra è diverso
e il vespertino giunge piangendo
in forma di oscuri papaveri.
Nell'alto dei giorni immobili
l'insensibile giovane diurno
nel tuo raggio di luce si addormentava
affermato come in una spada.
Frattanto cresce all'ombra
del lungo trascorso in oblio
il fiore della solitudine, umido, disteso,
come la terra in un lungo inverno.
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Cómo surges de antaño, llegando,
encandilada, pálida estudiante,
a cuya voz aún piden consuelo
los meses dilatados y fijos.
Sus ojos luchaban como remeros
en el infinito muerto
con esperanza de sueño y materia
de seres saliendo del mar.
De la lejanía en donde
el olor de la tierra es otro
y lo vespertino llega llorando
en forma de oscuras amapolas.
En la altura de los días inmóviles
el insensible joven diurno
en tu rayo de luz se dormía
afirmado como en una espada.
Mientras tanto crece a la sombra
del largo transcurso en olvido
la flor de la soledad, húmeda, extensa,
como la tierra en un largo invierno.
(A Mariangela Melato che oggi ci lascia un pò più soli. Addio Signora!)

2 commenti:

Rose ha detto...

Hai messo Sarah, attrice anche lei. Come sempre, in tema.

Buonanotte, buon sabbath.

Francesca Vicedomini ha detto...

Per ovvie ragioni non ho mai sentito recitare la Bernhardt, ma Mariangela sì, anche in teatro anni fa ho avuto il piacere di vederla e ammirarne le enormi doti artistiche!
Aspettando sempre la neve, che forse stavolta non ci abbiano azzeccato???