Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 28 gennaio 2013

Razgledniche* di Miklós Radnóti

Dravko Mandic
Gli crollai accanto, il corpo era voltato
già rigido come una corda che si spezza.
Una pallottola nella nuca. - Anche tu finirai così, -
mi sussurravo - resta pure disteso tranquillo.
Ora dalla pazienza fiorisce la morte -
"Der springt noch auf"* suonò sopra di me.
E fango misto a sangue si raggrumava nel mio orecchio.
(Szentkiràlyszabadja, 1944)
(Mi capirebbero le scimmie)
*************
* Il titolo in serbo significa "cartoline postali"
e queste furono spedite tra le montagne nell'ottobre 1944,
e mai spedite.
* In tedesco "Lui salta su ancora"
Questa poesia ancora per la Memoria, dopo gli
improvvidi discorsi di qualcuno....

3 commenti:

Paola ha detto...

Bellissima! Mia cara amica, c'è sempre chi parla senza pensare o semplicemente "senza cuore!"
Ricordando...ti saluto con affetto

Rose ha detto...

Mi ricorda Ungarettia accanto al compagno morto, solo che qui c'è un'esecuzione vera e propria.

Il "qualcuno" sarà cancellato dalla Storia: la vita è una cosa troppo seria.

Francesca Vicedomini ha detto...

Grazie a tutti, vedo che anche a voi ha dato fastidio!!! Ma non ne dubitavo!