Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

giovedì 25 aprile 2013

25 Aprile di Alfonso Gatto

Arthur Wardle
La chiusa angoscia delle notti, il pianto
delle mamme annerite sulla neve
accanto ai figli uccisi, l’ululato
nel vento, nelle tenebre, dei lupi
assediati con la propria strage,
la speranza che dentro ci svegliava
oltre l’orrore le parole udite
dalla bocca fermissima dei morti
“liberate l’Italia, Curiel vuole
essere avvolto nella sua bandiera”:
tutto quel giorno ruppe nella vita
con la piena del sangue, nell’azzurro
il rosso palpitò come una gola. 
E fummo vivi, insorti con il taglio
ridente della bocca, pieni gli occhi
piena la mano nel suo pugno: il cuore
d’improvviso ci apparve in mezzo al petto.
                 ♥♥♥
 (Il capo sulla neve*1943-1947)

2 commenti:

Rose ha detto...

Non va dimenticato, hai ragione.
La libertà è un bene prezioso.
Bella l'immagine del cuore che appare nel petto.

Un saluto, con affetto.

Francesca Vicedomini ha detto...

..e come potevamo noi scordare??? lo dice Quasimodo ( lui dice cantare...)e noi facciamo nostra la frase!