Henri Jules Jean Geoffroy |
persone cose attimi senza pudore
era a letto prima, coperte e sonno, la strada
poi, tant'altra gente, non un rumore,
un grido, qualcosa cade, qualcuno cade,
cade qualcuno abbracciato a qualcosa.
Trema, la terra trema senza rispetto
per le memorie, e produce memoria
indelebile, sul foglio bianco, sul foglio sporco
di fango, di calce e di sangue, di vetri infranti,
era movimento prima ovunque, fermo
poi, senza la voce, immobile la città davvero ora.
Trema, la terra trema senza fermarsi,
immobile non è, sembra non esserlo mai stata,
cos'altro resta, se la città si muove senza pace,
se la città non è più le fondamenta che cercava?
Trema, la terra trema senza sostegno,
resta un sasso grande come quel che c'era prima
e resta immobile nei corpi che continuano
a scuotersi e a fermarsi ogni momento,
conosciuta la paura, fosse anche nell'attesa.
E poi ancora, e ancora, e ancora...
Si fermano troppe volte al giorno troppe vite,
troppo tempo, poco spazio, si piega la tenda
sotto il vento, la pioggia batte un tempo irregolare
e fermo. Trema la terra senz'attenzione a chi
la cammina, a chi la dorme a maggior contatto
adesso, ancora più vicino, alcuni dentro.
I nervi vibrano ogni scossa, vibrano anche quando
a scuoterli è l'attesa, e poi sotto la pelle, dentro le mani
già si svela il meglio e il peggio d'ogni vita umana.
Dentro le tende blu si consuma il tempo, ordine
al caos che si riversa contro.
Quando la terra diventa il mare
Ulisse non sa dove ritornare...
L'Aquila, 7 aprile 2009
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(Premio "Città di Penne" 2009, sez. poesia inedita "Alessio Di Simone")
Poesia n. 281
- Francesco Giusti è nato a L'Aquila nel 1984 -
4 commenti:
Giusto e doveroso l'omaggio alla città, alle 309 vittime, ai sopravvissuti. Sempre sperando nella resurrezione. Di tutto.
Buon week-end. Che qui è stato abbastanza bello, anche se si sente la primavera lottare contro i colpi fuori stagione dell'inverno.
Oggi un pò di sole effettivamente c'è, ma le nuvole all'orizzonte sono molte (e in tutti i sensi...)
Buona domenica!
Veramente una poesia molto bella, nient'altro banale o abusata nei toni. Forse come solo chi ha vissuto quei momenti può fare.
Bravo.
Un saluto a te Francesca che curi questo blog.
Rafhael Arthur Liguoro
Grazie Rafhael, sempre graditi i tuoi commenti, buona primavera!
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