Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 2 aprile 2013

Ironia di Giuseppe Ungaretti

George Clausen*The gypsy flower teller*1883
Odo la primavera nei rami neri indolenziti. Si può segui-
re solo a quest'ora, passando tra le case soli con i propri 
pensieri.
E l'ora delle finestre chiuse, ma
questa tristezza di ritorni m'ha tolto il sonno.
Un velo di verde intenerirà domattina da questi alberi, 
poco fa quando è sopraggiunta la notte, ancora secchi.
Iddio non si dà pace.
Solo a quest'ora è dato, a qualche raro sognatore, il 
martirio di seguirne l'opera.
Stanotte, benchè sia d'aprile, nevica sulla città.
Nessuna violenza supera quella che ha aspetti silen-
ziosi e freddi.
(L'ALLEGRIA* Prime)

3 commenti:

Rose ha detto...

Stupenda. Meraviglioso Ungaretti che conosce lo strazio nell'opera di Dio.

A tutti un fiore dalle mani della gitana: scegliete il colore, la forma, il profumo, per salutare un aprile piovosamente in corso.

Un abbraccio.

Buonanotte!

Francesca Vicedomini ha detto...

Ogni tanto uno sprazzo di sole...su coraggio!!!

si ha detto...

Ungaretti...
un grande...