Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

lunedì 15 aprile 2013

S'ode ancora il mare di Salvatore Quasimodo

Tomás Muñoz Lucena
Già da più notti s'ode ancora il mare,
lieve, su e giù, lungo le sabbie lisce.
Eco d'una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d'uccelli delle torri, che l'aprile
sospinge verso la pianura. Già
m'eri vicina tu con quella voce;
ed io vorrei che pure a te venisse,
ora, di me un'eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.
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Acque e terre

2 commenti:

Rose ha detto...

Quella voce tra le tante, che è unica, che è un ricordo e IL ricordo.

Primavera calda!

Auguri di buon marte.

Francesca Vicedomini ha detto...

Salvatore riesce a far filtrare la sua tristezza nei ricordi e ti contagia...