Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

mercoledì 17 aprile 2013

Il cielo di aprile di Aldo Nove

Carl Spitzweg*1880
Ecco è
è bambini
piccoli, è
i cieli
è completamente
adesso
si spoglia,
vedrai che si spoglia,
respira,
si gira, è
lo specchio,
è
me stesso verso,
di nuovo,
adesso

fermo, acceso
che non si vede, che
è soltanto
****
(Addio mio Novecento)

3 commenti:

Rose ha detto...

Gradevole, vero? Sembra un quadro inpressionista. Immagini di "puntini" di luce.
Concluso in modo strano da "è soltanto" (che cosa, Aldo Nove?).

Caaaldo!

Un saluto mercolino e un ottimo soba a tutti.

Francesca Vicedomini ha detto...

Rose, la poesia finisce proprio così....buon soba...

Rose ha detto...

Non dubitavo, Francesca! È solo che mi veniva automatico chiedere una parte nominale.
Credo che "è soltanto" significhi "esiste soltanto": riferito a qualcosa che non si vede, ma non per questo non esiste, insomma. :)