Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

martedì 31 dicembre 2013

Rosa dell'anno di Sibilla Aleramo

Jean Gabriel Domergue
Arrivai una volta,
che un anno finiva,
in un paese di mare,
era sera era freddo
io nessuno conoscevo,
saliva alla stanza
gelida e vasta
suoo di danza
e, di più lontano,
l'ansito del mare.
Così m'addormii, nè più ricordo
se in sogno piansi.
Una rosa ricordo
che il domani mi comprai,
nella stanza portai
per me sola il giorno
che l'anno incominciava,
bella e bianca fiorita
per me nel mattino di gelo,
e il mare che si lamentava.

Ancora in una sera
che l'anno finisce,
vasta è la stanza
ma c'è fuoco ed è mia.
lungi il mare,
lungi chi vorrei con me, e  tace,
sono sola come quella
che nella sera lontana
sì freddo aveva,
udiva il lamento del mare,
ancor non conosceva
l'amore d'oggi che tace.
Sono sola nè piango,
se non forse in cuore,
c'è fuoco nella stanza,
fuori grida salve la città
grida speranza,
nella notte dell'anno,
e domani, se non io,
qualcuno una rosa si comprerà.

5 commenti:

Francesca Vicedomini ha detto...

Un augurio a tutte/i.
Non aggiungo nulla, sarebbe inutile, mi siete tutti cari!

Nidia ha detto...

Buon anno a te!

Gianrico Gualtieri ha detto...

Tanti cari auguri a tutti....
BUON 2014!

Rose ha detto...

Auguri a tutti quelli che hanno anche solo metaforicamente comprato una rosa per scaldare il proprio cuore.

Buon 2014 a Francesca, Ardea, Nidia e ai passanti del blog, sperando che si fermino e magari lascino una parola: Francesca sarà prontissima a raccoglierle e a trattarle con cura.

Francesca Vicedomini ha detto...

E' arrivato il 2014..si riciccia....