Maeszu/Donne del mare |
la mia croce e il mio fradicio dolore,
se io sono il cane e tu il padrone mio
non farmi perdere cio' che ho raggiunto
e guarisci le acque del tuo fiume
con foglie dell'Autunno mio impazzito."
***
"Non e' il tuo amore che voglio
***
"Non e' il tuo amore che voglio
voglio soltanto saperti vicina
e che muta e silenziosa
di tanto in tanto, mi tenda la tua mano."
*** "Il tuo sguardo ha acceso nel mio cuore
*** "Il tuo sguardo ha acceso nel mio cuore
quel raggio pieno di presentimenti,
per ammonirmi ogni ora
per ammonirmi ogni ora
che sono in tuo possesso."
***
"Come son pesanti i giorni, ***
A nessun fuoco posso riscaldarmi,
non mi ride ormai nessun sole,
tutto e' vuoto,
tutto e' freddo e senza pieta',
ed anche le care limpide stelle
mi guardano senza conforto,
da quando ho appreso nel mio cuore,
che anche l'amore puo' morire."
***
"Quello che non mi dai non te lo chiedo, ***
no, ma muoia e di se' non lasci traccia
nell'estremo sussulto della carne."
***
"Non posso piu' essere contento, ***
per tutti i miei giorni devo portare
nella mia 'nostalgia la tua immagine.
Son proprio tuo."
***
"Non vogliamo piu' parlare, ***
troppo peso hanno le parole.
Cogli per il tuo viaggio
ancor un mazzo di resede,
presto non saranno piu."
***
"Giaccio da solo nella casa silenziosa, ***
la lampada e' spenta,
e stendo pian piano le mie mani
per afferrare le tue,
e lentamente spingo la mia fervente bocca
verso di te e bacio me fino a stancarmi e ferirmi -
e all'improvviso son sveglio,
ed intorno a me la fredda notte tace,
luccica nella finestra una limpida stella -
o tu, dove sono i tuoi capelli biondi,
dov'e' la tua dolce bocca?
Ora bevo in ogni piacere la sofferenza
e veleno in ogni vino;
mai avrei immaginato che fosse tanto amaro
essere solo
essere solo e senza di te!"
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