Il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta,
come l'aratro in mezzo alla maggese.

venerdì 30 aprile 2010

Sonetto 104 di William Shakespeare

John Roddam Spencer Stanhope/Robin of modern times Per me, mio caro, non sarai mai vecchio:
come quando il tuo viso io mirai prima,
bello mi sembri. Hanno tre freddi inverni
scosso dai boschi a tre estati il vanto,
tre belle primavere in gialli autunni
mutarsi ho visto nel volger dell'anno,
tre profumi d'aprile arsi in tre giugni,
da quando vidi te verde come ora.
Ah, come un indice di meridiana,
trascorre impercettibile beltà:
sempre immota a me sembra la tua forma,
ma è mobile, e può l'occhio ingannare.
Future età, prima che foste nate,
era già morta di beltà l'estate.

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